La vita antiage, una sana longevità e lo stress
Il sinonimo di vita antiage è healty longevity. Se abbiamo complicato le cose basta tradurre: ma se la traduzione del primo non aiuta a comprendere fino a fondo, una vita anti invecchiamento infatti può sembrare un utopia, una sana longevità spiega meglio cosa intendiamo per vita antiage.
Prendiamo una persona in sovrappeso, con alti livelli di colesterolo, stressata, che fa poca attività motoria e che non dorme bene. Quali aspettative di vita avrà?
Siamo di fronte ad una persona ‘’tecnicamente’’ sana, ma che avrà davanti a sé una vecchiaia breve e costellata di malattie invalidanti. Il compito della vita antiage per cui negli ultimi anni se ne stanno occupando medici, nutrizionisti e tutto il sistema sanitario è quello di prendere questa persona, fargli fare un po’ di moto, fargli perdere peso, far abbassare il colesterolo e ridurne lo stress.
Ora abbiamo tutti gli elementi per allungargli la vita e migliorare la qualità dell’invecchiamento.
La ricetta di vita antiage ha tre ingredienti: alimentazione sana, moto e poco stress.
La dose di stress è importante tenerla al minimo, a causa dell’infiammazione cronica che provoca a tutti i livelli. Le cause dello stress possono essere emotive, lavorative o fisiche, ma anche un sonno di scarsa qualità, l’ansia, il clima o qualche problema di salute.
La (psico)terapia del respiro per gestire lo stress
È un’attività automatica ma in pochi la sanno fare bene. (Re)imparare a respirare può rivelarsi il più potente (ed economico) rimedio per lo stress. Perché la torre di controllo delle emozioni è nei polmoni.
Delle cose tanto semplici da diventare automatiche ce ne dimentichiamo per ricordarcene solo nelle situazioni estreme: “fai un bel respiro”, si consiglia prima dei momenti ad alto tasso di emozioni.
Il respiro infatti è la chiave della vita: segna l’inizio e la fine e ne segue il ritmo. Per questo può avere più benefici di qualsiasi altro regime antistress.
Al respiro corrisponde una determinata attività mentale: sono due azioni strettamente legate, perché il respiro lavora sul sistema parasimpatico con effetto calmante. Infatti, quando l’ansia e lo stress salgono, il respiro si accorcia.
Come fare per una respirazione graduale controllata?
- Isolati, per 5 minuti. Prendi il tuo spazio e il tuo tempo stendendoti in posizione supina con le gambe piegate.
- Visualizza l’aria che entra ed esce dal tuo corpo così da riprendere consapevolezza di questa attività. Per aiutarti, metti una mano sul torace e una mano sull’addome per sentire fino a dove arriva il respiro.
- Inspira non con la parte alta del corpo, di petto, ma cerca di riempire i polmoni fino alla base.
- Espira togliendo più aria che puoi dai polmoni.
- Conta quanto dura l’inspirazione e l’espirazione, per capire com’è il tuo respiro. Per allungarlo, provare ad aumentare gradualmente, poco e piano piano, i secondi di inspirazione ed espirazione.
Questo è il cosiddetto concetto di “mindfulness”, che altro non è che la capacità di concentrarsi sul proprio respiro, per calmare la mente e accendere lo spirito. L’essenza della disciplina è nella parola mindfulness: essere coscienti. Essere consapevoli con reale attenzione. Rafforzare questo questa pratica ancora e ancora usando il respiro come chiave, in qualsiasi momento tu lo voglia o ne abbia bisogno.