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Cosa cambia tra il Metodo 3EMME e una normale dieta?

La dieta è finita, andate in pace

Cosa cambia tra Metodo e dieta?

‘’Mi metto a dieta’’ non c’è frase più utilizzata alla fine di una grande abbuffata o dopo le feste. Ma è importante ricordare sempre che la dieta deve essere fatta se esiste un bisogno e deve essere su misura perché non siamo tutti uguali.

Inoltre è fatto comune pensare che la dieta sia un periodo nel quale si entra, si resta e poi si esce.

Il Metodo 3EMME ha caratteristiche ben diverse: nato come sistema di detossificazione che aiuta il cuore e previene la sindrome metabolica, non prevede una struttura su misura per ogni persona: l’iter di detossificazione studiato e proposto nel Metodo 3EMME infatti è uno e vale per chiunque!

Non necessita di un problema specifico per essere applicato, chiunque può desiderare una detossificazione dell’organismo e non è un periodo ma bensì un nuovo stile di vita, una educazione alimentare alla vera cucina mediterranea che durerà per tutta la vita.  

Il Metodo 3EMME migliora questi indici con una conseguenza che ci si aspettava ma molto importante: il raggiungimento di un peso ideale!

Il raggiungimento del peso ideale: sana conseguenza!

I pericoli della sindrome metabolica sono ormai noti. La glicemia borderline, trigliceridi alti, ipertensione, circonferenza addominale sono fattori da tenere d’occhio e che determinano la presenza o l’assenza della sindrome.

Il Metodo 3EMME migliora questi indici con una conseguenza che ci si aspettava ma molto importante: il raggiungimento di un peso ideale!

L’inizio di un stile di vita sano e preventivo studiato nel Metodo 3EMME permette di raggiungere un equilibrio omeostatico dell’organismo, che prevede un adeguamento del peso definitivo, evitando il fastidioso effetto yo-yo delle diete classiche.

Nello stesso momento la detossificazione permette di migliorare tutti i parametri associati alla sindrome metabolica e libera l’organismo dalle abitudini scorrette accumulate nel corso della vita.

 

Arance e vitamina C: un' unione di bonta' e benessere

Arance e vitamina C: un’ unione di bonta’ e benessere

È risaputo che le arance abbiano un alto contenuto di vitamina C (acido-L ascorbico), vitamina essenziale contro le malattie da raffreddamento in genere, per trasportare il ferro, e particolarmente efficace nel contrastare i radicali liberi.

L’ arancia riduce della fragilità capillare e della formazione di edemi. Inoltre bioflavonoidi e vitamina C svolgono un prezioso ruolo nella ricostituzione del collagene del tessuto connettivo e per tale motivo le arance favoriscono il rafforzamento di ossa, denti, cartilagini, tendini e legamenti.

La presenza di bioflavonoidi, costituiti dal bianco tra buccia e frutto, fanno sì che, assieme alla vitamina C, si realizzi un’importante sinergia nel rafforzare le pareti dei vasi sanguigni, soprattutto di quelli più piccoli. Altra sostanza poco conosciuta presente nella buccia delle arance è il limonene. Lo troviamo anche nella buccia dei limoni e dei pompelmi e, grazie alla sua capacità di contrastare gli effetti degli estrogeni, il limonene risulta essere un efficace protettore dal cancro alla mammella. Nel bianco sotto la buccia dell’arancio troviamo inoltre una buona quantità di fibra alimentare solubile, efficace nella regolazione dell’assorbimento dei macronutrienti, zuccheri, grassi e proteine.

È importante assumere una buona quantità di fibre alimentari quotidianamente non solo per favorire il regolare transito intestinale, riducendo i fenomeni putrefattivi, ma anche per prevenire le malattie metaboliche.

Il discreto contenuto di vitamine del gruppo B, specie tiamina, riboflavina e niacina, stimola l’appetito, l’accrescimento e la digestione. I caroteni precursori della vitamina A sono utili per la vista, per la salute della pelle, e per sostenere il sistema immunitario. Le antocianine, che conferiscono il caratteristico colore rosso alle arance più scure, sono state riconosciute essere dei potenti antiossidanti, in grado di apportare numerosi benefici all’organismo. Le arance contengono una grande quantità di potassio, minerale che migliora la circolazione, aiutando a contenere la pressione arteriosa.

L’arancia costituisce un’ottima fonte di vitamina C, carotenoidipeptina, buona parte delle vitamine del gruppo B (in particolare tiamina, riboflavina e niacina), elevato contenuto in bioflavonoidiantocianine, limonene, potassio, fibra alimentare solubile, sinefrina.

Tutti i componenti per un’ arancia light

Ma sapevate che l’arancia ha tantissime altre virtù? La buccia contiene peptina, sostanza che stimola la sensazione di sazietà, che è particolarmente preziosa per contenere la fame di chi segue un regime dietetico ipocalorico.

Mangiare un’arancia trenta minuti prima dei pasti regola l’appetito. La scorza dell’arancio amaro contiene un’ elevata quantità di sinefrina, sostanza con attività simile all’adrenalina; è utile come “brucia-grassi”. Nella moderna fitoterapia l’arancio amaro viene utilizzato sotto forma di estratti secchi titolati, tisane, decotti e tintura madre.

Leggi anche: Le Arance, frutti amici della Dieta

Tratto da: ARANCIA  (da pag 288-289 de “il TAO dell’alimentazione” – Mauro Mario Mariani – Capponi Editore ISBN 978 88 97066 859)

3 ricette light a base di fave

3 Ricette Light a Base di Fava

Ecco un nuovo appuntamento con le Ricette del Benessere di Metodo 3 Emme. Oggi vi proponiamo 3 preparazioni facili, sane e saporite a base di fava. Prima, però, vediamo quali sono le proprietà di questo legume e perché consumarlo fa bene al nostro organismo.

La fava: storia e proprietà

Questa pianta è una leguminosa che possiamo raccogliere nei mesi compresi fra aprile e giugno. Trattandosi di un legume, possiamo anche trovarla tutto l’anno se essiccata. La fava ha un ottimo sapore, che si sposa bene con vellutate, primi e contorni. Inoltre, presenta delle proprietà utili al nostro organismo. Scopriamole!

Le proprietà benefiche della Fava

La fava contiene una buona dose di proteine, sali minerali, fosforo, potassio, calcio, fibre e Vitamine (A e C). Ecco perché non possiamo farne a meno. La funzione più importante è quella svolta dalla fava sul controllo dei livelli di glucosio e colesterolo nel sangue.

Effetti benefici che possiamo garantirci assumendo le poche calorie contenute nel legume. Ma attenzione: se si decide di consumare quelle secche, l’apporto calorico aumenta (arrivando fino a circa 300 calorie ogni 100 grammi).

Il nostro consiglio, quindi, è di mettere in tavola le fave durante il periodo di raccolta (giugno – aprile), scegliendole con attenzione. Occhio al baccello (che deve essere duro e croccante) e al colore: verde brillante, intenso, senza macchie!

Ora che sapete tutto il necessario su questo legume, passiamo alle ricette!

 

Crema di Fave, Patate e Menta

Ingredienti:

  • 250 gr di Fave
  • 400 gr di Patate (meglio se Novelle)
  • Menta
  • Erbe Aromatiche a piacere

Scottate le fave per qualche minuto in acqua bollente. Scolatele e togliete la pelle esterna che, così, sarà facile da eliminare. Rimettete i legumi sul fuoco e lessateli per circa una trentina di minuti.

Seguite lo stesso procedimento con le patate. Una volta che gli ingredienti saranno cotti, scolateli e frullateli, aiutandovi con l’acqua di cottura. Infine, unite i 2 composti e finite il piatto aggiungendo la menta fresca tritata e le erbe aromatiche. Noi scegliamo una spolverata di pepe bianco e qualche foglia di timo. Buon appetito!

 

Zuppa di Fave, Piselli e Carciofi

Ecco una ricetta famosa nel nostro paese. Un piatto che proviene dalla tradizione contadina, piuttosto diffuso nel Lazio.

Ingredienti:

  • 250 gr di Piselli
  • 300 gr di Fave
  • 5 Carciofi di medie dimensioni
  • Aglio
  • Cipolla
  • Succo di limone
  • 2 litri, circa, di brodo vegetale

Iniziate pulendo i carciofi. Lasciate solo la parte centrale e mettete i cuori in acqua e limone per evitare che si ossidino. Scottate le fave nel brodo e procedete – come illustrato nella ricetta precedente – togliendo la pelle esterna. Fate lo stesso con i piselli.

Procuratevi una casseruola antiaderente. Mette sul fondo la cipolla tritata e uno spicchio di aglio schiacciato, aggiungendo anche 1 mestolo di brodo vegetale.

Continuate la cottura fino a quando il brodo si sarà asciugato e aggiungete i carciofi. Dopo 5 minuti, aggiungete anche i piselli le fave.

Coprite tutte le verdure con il brodo vegetale e lasciate sul fuoco per una ventina di minuti. Quando la zuppa sarà pronta, mettetela nei piatti e cospargete con prezzemolo fresco tritato.

 

Risotto alle Fave fresche

Ingredienti:

  • 300 gr di Fave
  • 1 litro di brodo vegetale
  • 30 grammi di Margarina Vegetale
  • 1 cipollotto
  • 200 gr di Riso (potete usare la varietà che più preferite)
  • Pepe q.b.
  • ½ bicchiere di Vino Bianco Biologico

Lessate le fave, togliete la buccia esterna e frullate. Nel frattempo, iniziate a preparare il risotto. Scaldate il brodo e in una padella mette a cuocere la margarina e il cipollotto tritato.

Dopo qualche minuto, aggiungete il riso e lasciatelo tostare per 2/3 minuti. A questo punto, potete sfumare con il bicchiere di vino bianco, aggiungendo – poi – il brodo.

Cuocete per circa 20 minuti, aggiungendo liquido (il brodo vegetale, ovviamente) in caso di bisogno. Al termine, spegnete il fuoco e unite le fave frullate. Dopo aver mantecato il tutto, disponete il risotto nei piatti, guarnite con una manciata di fave intere e una spolverata di pepe nero.

Cucinare sano e con gusto è possibile!

Basta sapere come fare. Ecco perché vi proponiamo spesso le nostre Ricette del Benessere: piatti facili, ricchi di sapori e sostanze benefiche. Perché Metodo 3 Emme significa anche:

“Mangia Meglio Mediterraneo!”

– Prof. M. M. Mariani

Conoscete altre ricette sane a base di Fava? Scrivetecele nei commenti!

Con la Piramide Alimentare la tua Dieta decolla!

La piramide alimentare rappresenta una sorta di modello che aiuta a definire il regime alimentare da seguire durante le diete. Questo strumento è importante perché consente di ordinare gli alimenti sulla base di precise priorità. Un metodo efficace per avere una rappresentazione immediata e facilmente comprensibile di un regime alimentare.

Anche Metodo 3Emme segue una precisa piramide alimentare, utilizzata per illustrare la frequenza di assunzione dei cibi durante le settimane del programma.

La piramide alimentare del Metodo 3EMME si basa sul movimento: elemento essenziale per il nostro benessere psico-fisico!

Tra i cibi da consumare giornalmente troviamo i 5 alimenti fondamentali della dieta mediterranea: in primis frutta e verdura di stagione poi cereali integrali, legumi e olio extravergine d’oliva.

Poi vi sono i cibi da utilizzare a rotazione durante la settimana e sono: pesce, carne bianca, formaggio fresco, patate, uova e cioccolato fondente.

La piramide alimentare del Metodo 3EMME si basa sul movimento: elemento essenziale per il nostro benessere psico-fisico!

E gli alimenti da consumare all’occasione e all’occorrenza come formaggi stagionati e prosciutto crudo. Al vertice della piramide troviamo i dolci (fatti in casa e con prodotti genuini) da utilizzare nei giorni di festa!

Seguire una precisa tabella di assunzione degli alimenti offre il vantaggio di comprendere i meccanismi nutritivi che stanno alla base della dieta e di affrontarla con maggiore facilità. Perché è bene ricordare che, per poter essere efficace e garantire risultati duraturi, un regime alimentare deve sempre essere vissuto con consapevolezza.

Per questo Metodo 3Emme non è una semplice dieta, ma un programma per il raggiungimento di uno stile di vita sano ed equilibrato.

Dieta vegetariana: benefici, ricette e consigli per il benessere

Dieta Vegetariana: benefici, rischi per la salute e ricette

Ormai è risaputo: un regime alimentare vegetariano aiuta a depurare l’organismo, eliminare le tossine, sgonfiare e disintossicare. Oggi sta quasi diventando una moda, anche grazie ai tanti personaggi famosi che la seguono e diffondono i suoi principi. Non solo star, ma anche tanti medici e ricercatori ne sostengono le proprietà consigliandola a chiunque voglia seguire uno stile di vita sano.

Dieta vegetariana: benefici, ricette e consigli per il benessere

E siccome noi vogliamo essere certi che sappiate prendervi cura del vostro corpo al meglio, vi proponiamo un articolo che analizza pro e contro della dieta vegetariana. Per un’informazione responsabile e attenta.

 

Dieta Vegetariana: sfatiamo un mito

Tante persone sono convinte che quella vegetariana sia una vera e propria dieta dimagrante. Questa convinzione è errata e genera confusione attorno al tema.

È bene sappiate, infatti, che quando parliamo di dieta vegetariana facciamo riferimento a un regime alimentare sano. Uno schema di nutrizione che mira a fornire al corpo i nutrimenti di cui ha bisogno, evitando l’assunzione di carne, pesce e derivati.

Se decidete di passare da un’alimentazione onnivora ad una vegetariana, potete farlo seguendo un approccio progressivo, inserendo ricette e limitando il consumo di alimenti animali nel tempo.

Prima di prendere questa decisione, però, è bene conoscere tutti gli aspetti legati a un’alimentazione vegetariana. Scopriamoli insieme!

 

Dieta vegetariana: pro e contro

L’alimentazione priva di sostanze animali rappresenta un regime dietetico profittevole per chiunque voglia mantenere un corpo sano e reattivo. Per questo trova il consenso di medici e specialisti. Come il Professore Umberto Veronesi – noto oncologo – che ne è un fervente sostenitore. Un elemento da valutare, insieme ai benefici che apporta al nostro organismo.

I punti di forza della dieta vegetariana

Quali sono i pro di questo regime alimentare? Vediamoli, ad uno ad uno.

  1. Aiuta a prevenire la cosiddetta sindrome metabolica, le malattie cardiovascolari, il diabete, l’osteoporosi e il cancro
  2. Si tratta di una scelta responsabile, con importanti connotati etici perché rispetta ambiente e animali
  3. È utile per abbassare il colesterolo
  4. Supporta i reni nel loro funzionamento
  5. Fa bene alla pelle, riequilibrandola

A fronte di tanti benefici, però, non dobbiamo lasciarci prendere dall’entusiasmo. Anche i possibili effetti negativi sono da tenere in considerazione, prima di prendere una decisione.

I contro dell’alimentazione vegetariana

Un regime dietetico carente o assente di carni e derivati ci obbliga a prestare attenzione alle risposte offerte dal nostro organismo. Ascoltarsi, quindi, diventa fondamentale e ci permette di comprendere se è necessario integrare la nostra dieta per non incorrere nei rischi seguenti:

  1. Possibile carenza vitaminica (soprattutto B12)
  2. Diminuzione degli acidi grassi essenziali (come gli Omega 3 e 6)
  3. Eventuale perdita del tono muscolare dovuta alla diminuzione di proteine assunte
  4. Abbassamento dei livelli di Vitamina D nell’organismo
  5. Indebolimento dei capelli

 

Dieta Vegetariana: come scegliere il giusto menu?

Ora sapete quali sono vantaggi e svantaggi di un’alimentazione priva di sostanze animali. Ma come facciamo a seguirla conservando il giusto equilibrio delle sostanze nutritive?

Semplice! Il segreto sta nel variare ingredienti e ricette, per non rischiare di limitare l’assunzione di sostanze benefiche. Ecco, quindi, un esempio di menu per un’alimentazione vegetariana sana e bilanciata.

Colazione

  • Tè verde
  • Frutta fresca di stagione con fiocchi di mais e yogurt (meglio se di soya)

Spuntino di metà mattina

  • Frutta fresca di stagione

Pranzo

  • Couscous freddo con pomodori, cipolla e peperoncino

Spuntino di metà pomeriggio

  • 2 gallette di mais
  • Tisana, eventualmente dolcificata con un cucchiaino di miele d’acacia

Cena

  • Vellutata di zucchini
  • Rotolini di melanzane, pomodoro e basilico (crudi)

Anche voi siete vegetariani? Diteci quale menu scegliete!

Ecco com'è cambiata la dieta negli anni. Scopriamo l'alimentazione sana!

Com’è cambiato il concetto di dieta da ieri a oggi

Il modo di nutrirsi degli esseri umani è cambiato nel tempo. Con il passare dei secoli, infatti, le abitudini alimentari hanno subito forti variazioni. Questo ha comportato conseguenze non solo nel nostro modo di vivere la tavola, ma anche negli stili di vita con un impatto notevole sulla salute delle persone. Come sapete, infatti, l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale sul benessere psico-fisico e, spesso, diventa causa di patologie e complicazioni.

Ecco com'è cambiata la dieta negli anni. Scopriamo l'alimentazione sana!

Vi raccontiamo come si sono evolute negli anni le abitudini alimentari della popolazione mondiale e perché – oggi – è fondamentale preoccuparsi della nutraceutica. Impariamo a nutrirci in modo sano, partendo dal cibo!

 

Storia della dieta: come sono cambiati gli stili alimentari?

Un tempo le persone seguivano diete semplici e povere. Due aggettivi che indicavano piatti cucinati in modo poco elaborato, evitando condimenti e aggiunte allora non disponibili. La povertà degli alimenti messi in tavola dipendeva dal tipo di cibi che le famiglie potevano procurarsi facilmente. Carni, latte, salse e dolci erano prelibatezze dei giorni di festa. Si consumavano prevalentemente i prodotti della terra: frutta e verdura, disponendo di poche risorse economiche.

Con lo sviluppo delle città e dei poli industriali, invece, l’esigenza di inserire cibi ricchi di grassi – capaci di conferire energia velocemente all’organismo – si fece sentire. I cibi considerati da ricchi arrivarono sulle tavole della medio borghesia, portando con sé tutti i contro di un’alimentazione sbilanciata.

Patologie croniche e vascolari – che, spesso, dipendono proprio dalla nostra dieta – iniziarono a farsi conoscere dalla popolazione. Stitichezza, diabete, osteoporosi e infarto. Queste le malattie più comuni, causate da uno stile di vita non attento e bilanciato.

Abitudini alimentari che nel secolo scorso hanno toccato l’apice, diventando per molti di noi modelli da cui allontanarsi è difficile.

Le cattive abitudini alimentari e la dieta

Quali sono le brutte abitudini in tavola?

Innanzitutto l’eccessivo consumo di cibi animali, raffinati e sintetici. Sostanze grasse e zuccherate, che spesso non esistono nemmeno in natura. Ne sono un esempio tanti ingredienti contenuti all’interno delle margarine. Alimenti il cui consumo è oggi quotidiano – come il latte – che, un tempo, venivano assunti con frequenza occasionale.

Mangiare male nuoce alla salute

Lo sappiamo. E la nostra dieta, oggi, è causa di tante – troppe – malattie. Come la sindrome metabolica: nemico sconosciuto dell’uomo moderno. Una situazione causata da una dieta complessa e varia, ricca per così dire. Uno stile di vita che non premia certo il benessere e va a discapito della salute.

 

Dieta Mediterranea: com’è cambiata nel tempo?

“La tavola è uno dei piaceri fondamentali dell’uomo civilizzato moderno. La specie umana è fatta per godersi questi piaceri, ma noi vogliamo farlo in un modo più salutare”.

–          Jeremiah Stamler (cardiologo)

Come sostiene questo medico famoso, anche lo stile di vita tipico dei paesi mediterranei ha subito importanti variazioni negli ultimi decenni. Da dieta considerata bilanciata si è trasformata, allineandosi ai criteri salutistici odierni.

Fino a qualche anno fa, infatti, la dieta mediterranea faceva ampio ricorso a sale ed olio. Inoltre, non prestava la dovuta attenzione alle proteine di origine vegetale, favorendo quelle animali (certamente più dannose, se assunte con frequenza elevata).

Ecco perché medici e specialisti hanno rivisto questo modello proponendo la cosiddetta Dieta Mediterranea del XXI Secolo. Un regime alimentare che abolisce sale, olio e alcol, lasciando ampio spazio alle farine integrali (utili per il corretto funzionamento dell’intestino), alla frutta e alla verdura (ricche di vitamina e Sali minerali).

 

Un’alimentazione ricca non deve essere nociva

Questa è la verità. L’importante, quindi, è rispettare alcuni accorgimenti che ci permettono di nutrirci, senza rinunciare al gusto. Ve ne ricordiamo qualcuno:

  1. Variare la tipologia di alimenti previsti nel menu settimanale
  2. Rispettare la regola dei 5 pasti al giorno
  3. Abbondare con frutta e verdura
  4. Bere molta acqua (meglio se lontano dai pasti), evitando bevande gassate, zuccherate e alcoliche
  5. Unire a una dieta bilanciata una costante attività fisica, anche leggera

5 punti che ci aiutano a stare bene, rispettando il nostro corpo.

Quali di questi consigli applicate nella vostra dieta? E quali vorreste aggiungere all’elenco? Parliamone!

Erbe aromatiche: usi e benefici in cucina, per una dieta light e sana

Le Erbe Aromatiche: Proprietà e Usi nell’Alimentazione

Erbe aromatiche: usi e benefici in cucina, per una dieta light e sanaLe erbe aromatiche sono elementi di base per il nostro benessere. Utili per insaporire i cibi al posto dei condimenti più grassi (come olii, salse e sale), svolgono importanti funzioni sull’organismo. Oggi abbiamo deciso di condividere con te un vademecum: una guida alle erbe aromatiche fondamentali da tenere in dispensa per ritrovare il benessere.

 

Basilico

Pianta con origini lontane (pensate che proviene dall’Asia), il basilico fiorisce nei mesi compresi fra giugno e agosto. Si tratta di una pianta erbacea annuale, di cui esistono numerose varietà. Se si decide di coltivarla, bisogna sapere che il basilico cresce in pieno sole con una temperatura ottimale di circa 25°. È possibile tenerla sia a terra, che in vaso. Ecco perché gli appassionati di Orto in Casa o nel Balcone riescono a far crescere il basilico senza difficoltà.

Questa pianta contiene un olio essenziale che le conferisce la sua tipica profumazione. Un odore intenso, che si trasforma in un sapore coinvolgente e deciso. Da consumare fresco o congelato, evitando il basilico essiccato (perché privo del suo aroma).

Usi e Proprietà del Basilico

Vediamo, quindi, perché e come usare il basilico per dare una mano al nostro organismo.

Le proprietà principali del basilico sono:

  • Stimolanti
  • Disinfettanti
  • Eccitanti
  • Digestive
  • Antispasmodiche

Inoltre, questa pianta ci aiuta a combattere emicrania, stanchezza e alito cattivo.

Come usarla?

Ottima per insaporire i cibi (insalate, sughi a base di pomodoro, carni bianche), si presta anche alla preparazione di creme, sughi e vellutate.

 

Erba Cipollina

Usata sia come erba aromatica che come ornamentale, l’erba cipollina è una pianta perenne. Tipica delle aree fredde di Europa, Nord America e Asia. La troviamo sempre più spesso nelle nostre tavole, anche come abbellimento per i nostri piatti.

Sono tanti gli chef, infatti, che la usano per confezionare involtini di verdure e guarnire risotti. Vista la sua forma particolare si presta benissimo a questi scopi, garantendo una resa estetica senza pari.

Proprietà e Usi dell’Erba Cipollina

Questa pianta contiene numerosi sali minerali, fibre, proteine e vitamine. Ed è proprio in virtù della sua composizione che l’erba cipollina svolge importanti funzioni benefiche sul nostro organismo. Le sue proprietà fondamentali sono:

  • Battericide
  • Antisettiche
  • Antiossidanti
  • Diuretiche
  • Espettoranti
  • Vasodilatatrici
  • Digestive
  • Lassative
  • Emollienti
  • Cicatrizzanti

Per queste ragioni, viene spesso impiegata come rimedio contro punture di insetti, acne, screpolature e scottature della pelle.

I suoi benefici, però, non riguardano solo la cosmesi. L’uso dell’erba cipollina, infatti, è consigliato per tutti coloro i quali vogliono mantenersi in salute, con gusto.

Usare l’Erba Cipollina per ritrovare il benessere

In cucina possiamo usare sia le foglie che i bulbi della pianta. Visto il suo aroma delicato, l’erba cipollina è ottima per arricchire insalate, minestre, carni bianche e pesci magri. L’importante è di aggiungerla sempre a fine cottura, per evitare che l’aroma si disperda.

 

Origano

Pianta erbacea perenne, tipica dei paesi del Bacino Mediterraneo, l’origano assume forma di cespuglio. Anche di questa ne esistono varie specie. Il suo uso in cucina si è diffuso in tutto il mondo, grazie a una delle specialità tipiche italiane: la pizza, che spesso viene condita con pomodoro e origano.

Usi e Proprietà dell’Origano

Sono moltissime le proprietà di questa pianta. Noi vi presentiamo le più importanti:

  • Vermifughe
  • Antisettiche
  • Antispasmodiche
  • Toniche
  • Espettoranti
  • Digestive

Effetti benefici che il rosmarino produce grazie alla buona dose di vitamine e Sali minerali che contiene, che la rendono perfetta anche come rimedio naturale contro il meteorismo.

L’origano viene usato in cucina come spezia per dare sapore a verdure, insalate, pesci magri e carni bianche. È possibile consumarlo anche essiccato, perché mantiene inalterato il suo aroma che – così – risulta essere ancor più intenso.

Quali sono le vostre erbe aromatiche preferite? Parliamone!
Ritrova il benessere con la Vitamina D!

Tutto sulla Vitamina D

Ecco un nuovo appuntamento con l’informazione. Oggi ci occupiamo di Vitamina D: una sostanza fondamentale per il nostro organismo, che possiamo produrre anche con una sana esposizione al sole. Vedremo, quindi, quali sono gli alimenti che la contengono e che conseguenze ci aspettano in caso si verifichi una carenza.

 

Perché la salute passa anche dalla conoscenza. E noi ci impegniamo ogni giorno per stare a fianco di chi, come voi, sceglie di prendersi cura del proprio corpo.

 

La Vitamina D: caratteristiche e funzioni principali

Esistono ben 5 tipi di Vitamina D (D1, D2, D3, D4 e D5), tutti necessari per un corretto funzionamento del nostro organismo. Tra queste, però, ce ne sono 2 che dobbiamo tenere monitorate (perché fondamentali): la Vitamina D3 e quella D5.

Questa sostanza è stata scoperta in tempi abbastanza recenti – agli inizi del secolo scorso – in occasione di studi per la cura del rachitismo. All’epoca si conosceva nulla a riguardo della Vitamina D: una sostanza liposolubile, prodotta dal nostro corpo. Ma proprio grazie alle ricerche si giunse a scoprirla. Con essa vennero alla luce le sue funzioni fondamentali e si comprese come favorirne la creazione senza ricorrere a integratori esterni.

Perché la Vitamina D è importante?

Vi rispondiamo presentandovi la funzione principale svolta da questa sostanza.

La Vitamina D è cruciale per gli esseri umani, in quanto aiuta il processo di omeostasi (ovvero, quella particolare capacità degli organismi viventi di autoregolarsi, mantenendo un sano equilibrio interno). E riesce in questo perché ci permette di assorbire correttamente calcio e fosforo. Inutile dire che si tratta di una sostanza essenziale per il nostro benessere. Soprattutto in particolari momenti della vita.

Vitamina D: quando ne serve di più?

L’aumento del bisogno di Vitamina D si verifica nelle donne, durante gravidanza e allattamento. Ecco perché i medici consigliano di integrarla in caso di carenza.

È bene sapere, però, che circa l’80% della popolazione soffre di carenza di Vitamina D. Uno stato che colpisce soprattutto i giovani, durante i mesi più freddi dell’anno. Il rischio di carenza, poi, aumenta con l’avanzare dell’età, acutizzandosi durante la vecchiaia.

I rischi causati da una carenza di Vitamina D

Sono notevoli e possono portare a conseguenze gravi per il nostro benessere. Vediamo insieme i principali:

  1. Rachitismo (nei bambini)
  2. Debolezza muscolare
  3. Dolori e fragilità ossea
  4. Abbassamento del livello di calcio e fosforo e, quindi, possibile iperparatiroidismo (malfunzionamento della tiroide)
  5. Deformazioni ossee, nei casi più gravi

Questi 5 punti sono sufficienti per tenere monitorati i livelli di Vitamina D. Ma attenzione: mai sottovalutare il nostro corpo!

Dopo tutto, siamo una macchina perfetta, progettata per rispondere ai suoi bisogni. Se, infatti, la Vitamina D viene prodotta autonomamente dalla nostra pelle, non è detto che questa riesca a farlo nel modo giusto. Prima di assumere integratori, però, è bene supportare l’organismo con metodi meno invasivi.

Infatti, non tutti sanno che basta un’esposizione al sole di circa 15/20 minuti al giorno per stimolare la produzione di Vitamina D in quantità sufficiente al corretto funzionamento del processo di omeostasi.

Sovraddosaggio di Vitamina D: quali conseguenze

Come detto poco sopra, i rischi causati da un’assunzione eccessiva di Vitamina D sono notevoli. Infatti, i casi di tossicità acuta e/o cronica si manifestano spesso e possono portare:

  • Nausea
  • Diarrea
  • Valori anomali di calcio nel sangue

Questa è dovuta principalmente ad un’errata e/o elevata assunzione di integratori alimentari a base di Vitamina D. Ecco perché, come sempre, vi suggeriamo di rivolgervi al medico prima di assumere qualsiasi rimedio per lasciare invariato e tutelare il vostro benessere.

Alimenti che contengono la Vitamina D

La sostanza è contenuta in alcuni alimenti. Tra questi troviamo:

  • Olio di fegato di merluzzo
  • Pesci grassi (come salmone e aringhe)
  • Latte e derivati
  • Uova
  • Fegato
  • Verdure verdi

Inutile sottolineare che non si tratta proprio di alimenti ottimali per mantenere il peso forma. Ecco perché il consiglio migliore da seguire è quello di stare quanto più possibile all’aria aperta, esposti ai raggi solari, monitorando i livelli del sangue e – se necessario – integrando la nostra dieta con formulati specifici, dietro prescrizione del medico.

Conoscevate l’importanza della Vitamina D?

Parliamone nei commenti o sui social network!

Proprietà e benefici della soia - consigli di alimentazione e benessere

Scopriamo Tutto sulla Soia: Benefici e Ricette

Oggi parleremo di un alimento molto importante, particolarmente amato da vegetariani e vegani (che lo utilizzano come alternativa alla carne), ma adatto anche a chi predilige un’alimentazione onnivora: la soia.

Proprietà e benefici della soia - consigli di alimentazione e benessere

 

Questo legume di origine asiatica sta avendo una diffusione sempre maggiore anche nel resto del mondo. Ciò è dovuto, in gran parte, alle sue notevoli proprietà benefiche. Cominciamo conoscendolo meglio.

 

Cos’è la soia: le diverse tipologie e la composizione

Come già accennato, la soia è una pianta leguminosa, con un fusto che raggiungere gli 80/90 cm di altezza. La parte commestibile è costituita dai semi, che sono contenuti in baccelli lunghi e piatti (simili a quelli dei piselli).

Le varietà di piante di soia sono 4 e si differenziano l’una dall’altra in base al colore:

  • Soia gialla, la più comune e dalla quale si ottiene la gran parte dei prodotti derivati (farina, latte, olio…)
  • Soia verde, dalla quale si ricavano i germogli, non è altro che la gialla raccolta un po’ prima della completa maturazione
  • Soia rossa, famosa per i suoi semi (i fagioli azuki)
  • Soia nera, la più rara, non viene quasi mai esportata e la si trova solo nei luoghi dove viene coltivata

Il maggior produttore mondiale sono gli Stati Uniti, mentre i consumi maggiori si hanno nei paesi orientali. Quelli da cui proviene storicamente (le prime tracce risalgono a 5.000 anni fa in Cina).

Il successo della soia si deve a una sua particolare caratteristica: l’alto contenuto di proteine. Si tratta, infatti, dell’alimento che contiene più proteine di tipo vegetale in assoluto, ben più di qualsiasi altro legume (37% del suo peso). Per questo motivo è considerato una delle più importanti alternative alla carne per i vegetariani.

Se poi aggiungiamo il basso contenuto di carboidrati e grassi, capiamo perché sia un alimento indicato per ogni tipo di dieta (infatti il contenuto calorico è di sole 122Kcal per 100 grammi). Da non sottovalutare è anche la sua elevata digeribilità.

Per il resto, all’interno dei semi si trovano anche vitamine (soprattutto A) e minerali, come potassio, magnesio e fosforo. I germogli, inoltre, sono ricchi di vitamina C.

 

Perché la soia fa bene: i benefici

Veniamo al punto più importante del nostro articolo: i benefici che garantisce la soia. Vediamoli uno per uno:

  • Colesterolo: le proteine contenute nella soia appartengono alla categoria delle “nobili” (così chiamate perché contengono tutti gli aminoacidi più importanti) e uno degli effetti è proprio la diminuzione del colesterolo nel sangue, che scorre così più fluido senza formare depositi.
  • Osteoporosi: sempre le proteine vegetali aiutano l’organismo ad assorbire la vitamina D, che si deposita poi nelle ossa, rafforzandole.
  • Antiossidante: la contemporanea presenza di molte vitamine (A, B, C, D) e di tutti gli amminoacidi essenziali ha un effetto antiossidante e detossificante per l’organismo.
  • Sistema Cardiovascolare: collegato alla prevenzione del colesterolo c’è anche il benessere dell’intero sistema cardiovascolare, che è un altro dei benefici garantiti da questo alimento.
  • Digestione: come tutti gli altri legumi, anche la soia contiene fibre (non tantissime, ma neanche poche) che aiutano la digestione; se poi aggiungiamo che si tratta comunque di un alimento oleoso (dal quale, infatti, si ricava un olio) l’effetto per il benessere intestinale non può che essere ancora migliore.
  • Metabolismo: viene accelerato, grazie alle proprietà energizzanti della soia.
  • Menopausa: alcune molecole particolari contenute nella soia – che si chiamano isoflavoni – sono in grado di rimpiazzare – in parte – il ruolo degli estrogeni, che sono gli ormoni che mancano alle donne in menopausa (perché il loro organismo non li produce più)
  • Massa Muscolare: sempre l’alto apporto proteico ha reso questa pianta molto utile a tutti gli sportivi che desiderano aumentare la propria massa muscolare.
  • Calvizie: sembra che la soia contrasti la formazione dell’ormone DHT, responsabile della caduta dei capelli.

Accanto a tutte queste proprietà alimentari, la soia possiede anche notevoli applicazioni nel campo della cosmesi e della cura del corpo. In particolare, a beneficiare di questa pianta sono: capelli (come già accennato), pelle e unghie.

 

La soia in cucina: le ricette

Arriviamo a un altro aspetto fondamentale: quello pratico. In che forme si presenta la soia e in che modi possiamo mangiarla?

Partiamo col primo punto. Sulla nostra tavola la soia può presentarsi in diverse forme, le più comuni sono:

  • Semi semplici
  • Farina, molto importante perché non contiene glutine
  • Olio, contiene grassi insaturi (quindi quelli considerati “buoni”)
  • Latte e i suoi derivati, come yogurt, gelato o formaggio (che prende il nome di tofu)
  • Salsa per condimenti (tipica della cucina orientale)
  • Germogli, per decorare e arricchire il piatto

Vediamo adesso due modi per portare la soia in tavola: ecco 2 ricette.

1. Hamburger di soia e riso

Ingredienti (per 8-10 hamburger):

  • Soia gialla (in semi), 100 grammi
  • Riso integrale, 80 grammi
  • Carote, 150 grammi (2 di medie dimensioni)
  • Latte di soia, 50 ml
  • Pane grattugiato, 50-60 grammi
  • Salsa di soia, 1 cucchiaino
  • Salvia, qualche foglia
  • Prezzemolo, 1 ciuffetto
  • Olio extra vergine d’oliva (spremuto a freddo)

Cominciate mettendo in ammollo i semi di soia gialla per circa 12 ore. Quando saranno raddoppiati di volume, sciacquateli con acqua fredda e metteteli in una casseruola piena d’acqua. Cuocete per 60-80 minuti (fino a quando non diventano belli morbidi).

Pulite e sbucciate le carote, poi lessatele. Stesso discorso per il riso integrale: cuocetelo per circa 20 minuti in acqua salata.

Una volta che soia, riso e carote sono pronti, potete cominciare a creare i vostri hamburger: in una ciotola versate la soia, le carote e il latte, mischiando fino a ottenere un composto denso.

A questo punto, aggiungete il riso, il prezzemolo, la salvia, il pane grattugiato e la salsa di soia. Il vostro composto, a questo punto, dovrebbe essere facilmente modellabile.

Stendetelo su una superficie piana (cosparsa prima con pane grattugiato), fino a ottenere uno spessore di circa 1,5 cm. Ricoprite l’impasto con un altro po’ di pane grattugiato, poi tagliatelo in 8-10 dischi utilizzando uno stampo o una tazza.

Ci siamo quasi, non resta che la cottura in padella antiaderente. Buon appetito!

2. Insalata con germogli di soia

Ingredienti:

  • Foglie fresche di spinaci
  • Germogli di soia
  • Noci
  • 1 mela verde tagliata a fettine
  • Aceto di mele biologico
  • Pepe

La preparazione è semplice: basta mescolare tutti gli ingredienti!

 

E con questo è tutto. Vi volgiamo lasciare con un consiglio: la soia fa bene, ma non bisogna esagerare. Consumatela quindi al massimo 2/3 volte a settimana.

Eravate già al corrente di tutte queste informazioni? Oppure c’è qualcosa che vi ha sorpreso particolarmente? Fatecelo sapere, vi aspettiamo! Anche sulla nostra pagina Facebook.

Diete fai da te: consigli per dimagrire in modo sano e duraturo

Il Pericolo delle Diete “Fai da te”

Sono sempre di più le persone che, nella speranza di dimagrire velocemente, si lasciano abbindolare da una serie di programmi alimentari che promettono risultati sbalorditivi e, magari, anche in tempi rapidi.

Diete fai da te: consigli per dimagrire in modo sano e duraturo

Sono le cosiddette “diete fai da te”: quelle che trovate a caso sfogliando qualche rivista o che avete sentito da un amico di un amico. Dovete diffidarne e ora vi spieghiamo perché.

 

I rischi per chi fa da solo

Accanto a una moderata e non duratura perdita di peso, questo tipo di diete comporta anche dei seri pericoli per la salute.

Primo fra tutti, mangiare in maniera sbilanciata, alternando cioè periodi di digiuno – o quasi – ad altri di sovralimentazione. Ad esempio, chi si concede un pranzo troppo leggero (addirittura c’è chi lo salta!) tende a “rifarsi” a cena, abbuffandosi a più non posso. Inutile dire che questo è sbagliatissimo, non solo perché la scorpacciata della sera è terribile per la linea, ma anche perché non mangiare per lunghi periodi porta alla carenza di vitamine e nutrienti molto importanti.

Un’altra pecca di queste diete è quella di essere troppo punitive e di non permettere svaghi come, ad esempio, uscire con gli amici per un aperitivo o una cena. La vita sociale resta importante per il buon umore: incupirsi e rabbuiarsi non porta risultati positivi.

Altri effetti tangibili – è proprio il caso di dirlo – sulla nostra pelle sono l’indebolimento dell’epidermide e dei capelli, che non ricevono le sostanze di cui hanno bisogno e si sciupano. Senza dimenticare il famoso effetto yo-yo: un regime drastico, infatti, è impossibile da seguire per lungo tempo e, non appena si smette, si ritorna al peso di prima e i (presunti) benefici spariscono.

Ecco allora che, per non rischiare di incorrere in uno o più di questi imprevisti, diventa indispensabile rivolgersi a professionisti esperti di nutrizione e salute.

 

L’importanza dell’educazione alimentare

Arrivati a questo punto, non abbiamo ancora parlato di quello che è il difetto principale delle diete “fai da te”. Ovvero, il fatto che dietro a questi regimi alimentari e ai loro consigli spesso bizzarri, non c’è un insegnamento, non c’è un modello di nutrizione con dei principi validi. Insomma, non c’è uno stile di vita sano da imparare e da poter seguire da quel momento in poi. C’è solo una lunghissima lista di alimenti da non mangiare, o magari una cortissima lista di alimenti che si deve consumare obbligatoriamente.

Non funziona così.

La chiave per perdere perso e stare bene nella nostra totalità, come essere psico-fisico, è una sola: l’educazione alimentare. Ed è esattamente così che agisce Metodo 3EMME.

Un percorso non solo alimentare, ma di vita che ha nell’alimentazione completa, equilibrata e nutraceutica una sua parte molto importante. Altri fattori concorrono comunque a garantire il benessere della persona, come una vita sana ed esercizio fisico regolare.

 

Se volete saperne di più su Metodo 3EMME e verificarne la reale efficacia, non vi resta che provare!

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