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3 modi originali e gustosi per portare i Peperoni in tavola

Colora il Tuo Benessere con i Peperoni! [Ricette Light]

Sono un alimento irrinunciabile. Colorati e saporiti, ne esistono così tante varietà che è impossibile non trovarne una che ci piaccia. Sono i peperoni i protagonisti dell’articolo di oggi. Abbiamo raccolto per te 3 ricette light che ti permetteranno di portare in tavola questa verdura estiva, senza rinunciare al gusto.

 

Perché mangiare i peperoni fa bene alla salute?

I mortivi sono tanti. Ti indichiamo i principali:

  • Contengono molte Vitamine (soprattutto, A – C – E)
  • Hanno pochissime calorie (circa 22 Kcal ogni 100 gr di prodotto)
  • Presentano un buon contenuto di fibre

Ecco, quindi, 3 idee per portare in tavola questa verdura.

 

Insalata di Riso Integrale con Peperoni, Menta e Cipollotto

Ingredienti:

  • 250 gr di riso integrale
  • 1 peperone giallo
  • 1 peperone rosso
  • 1 peperone verde
  • Menta fresca
  • 1 cipollotto
  • 1 cucchiaino di Olio Extra-Vergine di Oliva spremuto a freddo

Cuoci il riso e lascialo raffreddare. Nel frattempo lava, asciuga e taglia le verdure a striscioline sottili. Aggiungile al riso freddo, mescola e aggiungi un cucchiaino di Olio Extra-Vergine di Oliva spremuto a freddo. Quando il tutto sarà ben amalgamato, impiatta e dai il tocco finale mettendo le foglioline di menta fresca.

Buon appetito!

 

Filetto di Orata ai Peperoni Verdi, Pomodoro e Origano

Ingredienti:

  • Filetto di orata (1 o 2, a seconda delle dimensioni del pesce)
  • 1 peperone verde
  • 1 cipollotto
  • 3/4 cucchiai di passata di pomodoro fresco
  • Origano q.b.
  • Pepe bianco

Lava e pulisci il pesce. Se non sai come fare, chiedi al pescivendolo di darti una mano. Disponilo su una teglia, precedentemente coperta con carta da forno.

A parte, taglia finemente il cipollotto e il peperone. Prepara la salsa fresca di pomodoro (basta sbollentarlo, eliminare la buccia e passarlo al mixer, dopo aver eliminato le parti acquose dell’interno). Quando sarà pronta, aggiungi – a freddo – le verdure alla passata.

Ricopri il pesce con il condimento appena preparato e cuoci in forno già caldo, a 180° per 15 minuti circa. Una volta ultimata la cottura, estrai la teglia dal forno e impiatta (facendo attenzione a non bruciarti). Servi ben caldo.

 

Peperoni Grigliati con Olive

Ingredienti:

  • 1 peperone giallo
  • 1 peperone rosso
  • 1 peperone verde
  • 5 cucchiai di olive nere
  • Origano q.b
  • Basilico q.b.
  • 1 cucchiaino di Olio Extra-Vergine di Oliva spremuto a freddo

Lava, asciuga e taglia a cubetti i peperoni. Metti un foglio di carta da forno sulla placca e disponi i peperoni, in modo tale che non formino dei mucchietti.

Metti a cuocere in forno – funzione ventilato e/o grill – per 10 minuti, circa, a 180°. Nel frattempo, taglia le olive a rondelle (privandole dell’acqua in eccesso).

Spegni il forno, togli i peperoni e disponili su un piatto di portata. Aggiungi le olive, il cucchiaino d’olio e le erbe aromatiche. Porta in tavola a temperatura ambiente, accompagnando il piatto con del pane nero di segale abbrustolito.

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3 Prelibatezze semplici e stuzzicanti a base di Pesche

Ricette a Base di Pesche adatte ai Bambini

Una problematica affrontata di frequente da chi ha figli è l’introduzione nella loro dieta giornaliera di un’adeguata quantità di frutta e di verdura. Un accorgimento fondamentale per aggirare l’ostacolo è quello di presentare questi preziosissimi alimenti in modo accattivante e goloso. In questo senso può venirci in aiuto un frutto di stagione adatto alla preparazione di dolci e bevande: la pesca.

 

Perché mangiare le Pesche fa bene alla salute?

Analizzandone le caratteristiche scopriamo che le pesche sono composte per il 90% di acqua, il che le rende un frutto diuretico e depurativo, capace di incrementare le funzionalità dei reni e dell’intestino. Sono ricche in potassio, zuccheri e vitamine A, B e C. Inoltre hanno proprietà energetiche, dissetanti e – grazie alla presenza dell’acino cianidrico – vermifughe.

Svolgono anche funzioni astringenti e, se mangiate fresche, possono essere utilizzate per contrastare casi di diarrea nel bambino. Al contrario, consumandole secche, sviluppano proprietà lassative. Possono essere introdotte nell’alimentazione del neonato dopo l’anno di età, sotto forma di succo o frullato.

Dopo averne riassunto le qualità, vi proponiamo tre ricette semplici e stuzzicanti a base di pesche. Si tratta, in particolare di dolci e dessert, che mettono in primo piano la salute, riuscendo a soddisfare la golosità dei più piccoli.

 

Budino di riso alla pesca

Il budino alla pesca è un ottimo dessert di fine pasto, semplice ma sempre gradito.

Ingredienti

  • 6/7 pesche di medie dimensioni
  • 180 gr di fruttosio (da ridurre a seconda del grado di maturazione della frutta)
  • 1 lt di latte di riso
  • 350 gr di riso biologico

 

Come procedere

Aiutandovi con una forchetta, schiacciate le pesche all’interno di una ciotola (dopo averle lavate accuratamente). Unite il fruttosio e lasciate riposare fuori dal frigorifero. Nel frattempo, mettete il latte in una casseruola e aggiungete il riso, facendo stracuocere a fuoco lento. Continuate fin quando il riso sarà piuttosto morbido, ma evitate che si asciughi eccessivamente (quindi, aggiungete acqua al bisogno). Mentre il riso cuoce, prendete uno stampo da budino e imburratelo con la margarina vegetale. A parte, unite il riso e le pesche schiacciate, versandole – poi – nello stampo.

Infornate per circa 15/20 minuti o, comunque, finché il budino non appaia cotto uniformemente (fate attenzione a non cuocere eccessivamente il dolce, se volete evitare che si formi una crosta dura e gommosa sulla superficie). Lasciate raffreddare e servite a temperatura ambiente, magari decorando con qualche fettina di pesca.

 

Frullato di pesca gustoso e leggero

Ecco una merenda veloce per i più piccoli, ideale per ricaricare le batterie tra un impegno pomeridiano e l’altro.

Ingredienti

  • 2 pesche
  • 50 ml di latte di soia
  • 1 vasetto di yogurt bianco di soia

 

Come procedere

Tagliate le pesche a pezzi, dopo averle lavate accuratamente, e mettetele nel frullatore unendo gli altri ingredienti. Riducete il tutto a un composto omogeneo. Riponete il frullato in frigorifero per una mezz’ora, così da farlo raffreddare.

In estate, potete proporre ai bambini una variante più fresca aggiungendo del ghiaccio tritato grossolanamente.

 

Tortino di pesche

Il tortino di pesche è un dolce perfetto per la prima colazione o per una merenda nutriente, che si presta ad essere facilmente trasportato anche a scuola usando contenitori ermetici o della semplici stagnola.

Ingredienti per 4 tortine

  • 100 ml di latte di riso
  • 100 ml circa di pesca frullata (corrispondente a 150 gr di pesche intere circa)
  • 2 cucchiai di succo di limone
  • 70 gr di fruttosio
  • 40 gr di mandorle
  • 30 ml di olio extravergine di oliva biologico, spremuto a freddo
  • 200 gr di farina integrale
  • 1 bustina di cremor tartaro
  • 1 pesca per decorare

 

Come procedere

Per prima cosa frullate le pesche con un mixer a immersione. Aggiungete il latte e frullate nuovamente, fino a ottenere un composto liquido (ricordatevi di tenere da parte una pesca per la decorazione finale).

Dopo aver versato l’impasto in una ciotola capiente, aggiungete – in ordine – la farina, il fruttosio, il cremor tartaro, il succo di limone e l’olio extravergine. Unite, ora, nella ciotola anche il frullato di pesche e latte, mescolando fino a ottenere un composto omogeneo.

Tritate le mandorle e unitele al composto, tenendone alcune per la decorazione finale.

Versate con attenzione il composto negli stampini e decorate con pezzi di pesche e con mandorle tritate. Infornate il tutto a 180° per circa 20 minuti. Controllate la cottura con uno stecchino e, una volta sfornate le tortine, lasciatele raffreddare. Buon appetito!

 

Come consumate in genere la pesca? Condividete con noi altre ricette adatte ai bambini sul blog e sulla nostra pagina Facebook!

Gastrite nervosa

Gastrite e reflusso di origine nervosa

‘’Una fiamma che divampa e mangia’’. Così viene descritto il tipico bruciore della gastrite, una vera e propria infiammazione della mucosa gastrica.

 

I fastidi legati alla gastrite e l’aspetto psicosomatico legato allo stress

 

Sebbene sia asintomatica nel 50% dei casi, è un problema molto comune caratterizzato da bruciore epigastrico, digestione lenta e difficoltosa, nausea, eruttazioni e vomito.

Un altro dei sintomi più comuni è la cosiddetta dispepsia, cioè disturbi della digestione come il senso di pienezza post prandiale che può pregiudicare la piacevolezza del pasto.

Secondo l’antica medicina cinese lo stomaco ha come riferimento nelle emozioni la preoccupazione, i pensieri tormentati, non a caso lo stress è un fattore di rischio della gastrite. In generale, ingoiare bocconi amari, chiudersi in se stessi, tenere tutto sotto controllo, sono gli atteggiamenti che incendiano lo stomaco, causando gastrite nervosa e reflusso.

ATTENZIONE PERCHÈ: i dolori allo stomaco sono correlati a una causa comune di patologia gastrica e cardiaca, ossia lo stress, sebbene la gastrite sia la più frequente, alcuni segnali, come ad esempio il rapporto con l’attività fisica, suggeriscono di rivolgersi allo specialista per gli opportuni approfondimenti diagnostici. È noto come i problemi allo stomaco siano annoverati tra i fattori di rischio cardiovascolari.

 

La gastrite può essere calmata o risolta applicando alcune variazioni nelle abitudini alimentari

 

In molti casi è necessario trovare il problema recondito che determina lo stress, il primo passo per ridurre il livello di infiammazione cronica può essere adattare il proprio ritmo biologico a bassi livelli di stress svolgendo regolare attività fisica al mattino, effettuare una leggera restrizione calorica in una finestra alimentare precisa e riservando le ore serali a qualche momento di meditazione e spegnendo dispositivi o tv almeno 2 ore prima di coricarsi.

Gli altri fattori chiave per contrastare la gastrite sono l’eliminazione del fumo e una riduzione drastica del consumo di alcol; una giusta, ma non stressante attività fisica, evitando l’abuso di farmaci, curando il sonno e gestendo al meglio l’alimentazione, eliminando grassi e fritti.

 

La gastrite nervosa si vince distraendosi

Pensare alle attività che rilassano di più, come un hobby o uno sport, e cercare di attuarle il più frequentemente possibile permette di scaricare tutto il nervosismo accumulato al lavoro o nella vita privata.

Camminare a ritmo regolare, correre, fare ginnastica, andare in bicicletta o anche ballare, ad esempio, sono tutte discipline che stimolano la mente e i muscoli, allentando la morsa dei pensieri. L’attività fisica in questi casi non deve essere troppo intensa per evitare di ottenere l’effetto contrario.

 

Alcuni suggerimenti a tavola

 

Dalla persona soggetta a gastrite vengono tollerate molto bene le verdure crude come carote e finocchi con le quali si può iniziare il pasto visto che contengono enzimi digestivi di cui spesso chi soffre di gastrite ha bisogno.

Oltre i cibi da evitare, sono importanti due accorgimenti da seguire a tavola: il primo consiste nel ridurre le quantità di cibo ad ogni pasto, introducendo uno spuntino a metà mattina e uno a metà pomeriggio. In linea con la leggera restrizione calorica di cui parlavamo prima.

Il secondo invece è evitare di cenare troppo tardi, l’ideale sarebbe consumare l’ultimo pasto della giornata almeno 4 ore prima di andare a letto, lasciando così tutto il tempo necessario allo stomaco di effettuare i suoi compiti nel processo della digestione ed avvicinarsi al momento del sonno il più leggeri possibile.

 

Dopo cena un infuso di zenzero e curcuma con una scorza di limone

 

Altri rimedi li troviamo in quelle piante con proprietà lenitive come la calendula, la camomilla, la melissa in forma di infusi o lo zenzero sempre in forma di infuso che aiuta la digestione.

La melissa, è conosciuta come uno dei rimedi naturali per la gastrite nervosa, la melissa dona sollievo grazie alle sue proprietà sedative, ansiolitiche, spasmolitiche e digestive. Il consiglio è mettere in infusione, in acqua bollente, le foglie essiccate. Dopo almeno 15 minuti, filtrate la bevanda ancora calda, rimuovendo i residui della pianta.

Le droghe mucillaginose, come altea, acido alginico, malva ed aloe dalle proprietà gastroprotettive devono questa proprietà proprio al contenuto di mucillagini: polisaccaridi che a contatto con l’acqua formano una sorta di gel protettivo in grado di limitare l’insulto degli acidi sulle pareti gastriche.

L’aloe nello specifico ha un’azione antinfiammatoria. Il gel di aloe vera rigenera le mucose gastriche grazie alle sue fibre di collagene. Grazie all’azione antidolorifica favorita dall’allantoina, e al suo effetto antinfiammatorio e antimicrobico, con l’aloe riusciremo anche ad alleviare i sintomi di questo disturbo e a trovare un po’ di sollievo.

i rimedi per la stitichezza

I rimedi per la stitichezza

La stitichezza è una condizione molto comune caratterizzata da un rallentamento del transito intestinale delle feci , causando problemi di evacuazione. La frequenza normale può variare da una volta al giorno per l’uomo a quattro volte a settimana per la donna.

Come riconoscere la Stitichezza?

La stitichezza è il rallentamento del transito intestinale e comunemente si riferisce a evacuazioni poco frequenti, ma può anche riferirsi ad una diminuzione del volume o del peso delle feci, la necessità di sforzarsi per poter evacuare, un senso di evacuazione incompleta, o la necessità dell’utilizzo di clisteri, supposte o lassativi al fine di mantenere la regolarità intestinale.

Meno di due evacuazioni a settimana oppure almeno due dei sopracitati disturbi in almeno il 25% delle evacuazioni: sono chiari segnali che possono definire anche clinicamente la stipsi.

Prevalentemente affare dei paesi occidentali, frequente nel genere femminile (rapporto M:F pari a 1:4) e nella popolazione sopra i 65 anni di età, le abitudini intestinali sono influenzate dalla dieta. Nei paesi industrializzati la dieta in media include da 12 a 15 grammi di fibre al giorno, nonostante siano dai 25 ai 30 grammi al giorno di fibre le dosi raccomandate per una corretta funzione intestinale. Mangiare cibi ad alto contenuto di fibre, tra cui la crusca, grano macinato, pane integrale e alcuni tipi di frutta e verdura, contribuisce a fornire la giusta quantità di fibre.

 

Anche l’esercizio fisico influisce positivamente sul funzionamento del colon.

 

Perché succede? Quali sono le cause della stitichezza?

Tra le diverse cause della stitichezza, talvolta simultanee, compreso l’inadeguato apporto giornaliero di fibre e liquidi, uno stile di vita sedentario, e cambiamenti ambientali. Il transito intestinale può essere rallentato dai viaggi, dalla gravidanza o dai cambiamenti nella dieta. Dallo stress in generale e in alcune persone inoltre può derivare dal reiterato comportamento di ignorare lo stimolo ad andare di corpo.

 

Cause più gravi di stitichezza invece includono patologie espansive che possono restringere il lume del colon. E’ pertanto consigliabile chiedere il parere di un chirurgo colo-rettale quando la stitichezza persiste.

Inoltre molti farmaci tra cui antidolorifici, antidepressivi, tranquillanti e altri farmaci psichiatrici, i farmaci per il controllo della pressione sanguigna, i diuretici e l’alluminio contenuto negli antiacidi, possono rallentare il movimento del colon e peggiorare la stipsi.

Il comune denominatore di tutte le cause di stitichezza è la disbiosi intestinale: ovvero l’alterazione della normale flora batterica concausa e conseguenza stessa del fenomeno della stitichezza.

Un intestino sano è sinonimo di un transito regolare e di una vita sana.

I rischi della stitichezza

La stitichezza conclamata può essere un fattore di rischio importante per diverse patologie. Ma è bene prestare attenzione anche alla stitichezza occasionale perché potrebbe essere il primo campanello d’allarme.

Uno studio coordinato tra Giappone e Stati Uniti ha rilevato come i pazienti con costipazione avevano una mortalità per tutte le cause più alta del 12% rispetto ai pazienti senza costipazione, questa relazione è apparsa analoga anche nei pazienti che facevano uso di lassativi.

Le due parti anatomiche che soffrono maggiormente le conseguenze della stitichezza sono il colon e il cuore.

 

La stitichezza infatti è tra i primi fattori di rischio per il tumore al colon ed aumenta statisticamente il rischio cardiovascolare.

Poiché molti fattori che predispongono alla costipazione sono anche fattori di rischio per le malattie cardiovascolari uno studio pubblicato su The American journal of Medicine ha indagato su questa associazione osservando quasi 94.000 donne e concludendo come, in caso di stitichezza grave, il rischio cardiovascolare aumenti del 23% 

 

Cosa fare per sbloccarsi? I rimedi per la stitichezza

Esistono diverse strategie per sbloccare una situazione di stipsi occasionale: in primis, avere un intestino in salute scegliendo un probiotico adatto e arricchendo la dieta di prebiotici, ovvero quelle fibre indigeribili per l’uomo, ma digeribili per la flora batterica, in questo modo verrà stimolata la crescita selettiva dei batteri buoni.

Un probiotico molto utile in questa occasione può essere  a base di estratto di finocchio in grado di favorire il transito intestinale e lactobacillus acidophilus che colonizza la prima parte dell’intestino.

All’occorrenza, per situazioni più difficili, si può ricorrere a piante capaci di stimolare l’evacuazione. Un ottimo rimedio naturale è rappresentato dalla Cassia angustifolia, una pianta dalle proprietà lassative, già largamente utilizzata in passato. La Cassia è  in grado di regolarizzare il transito intestinale determinando  grazie alla presenza di glucosidi antrachinonici che agiscono a livello del tratto gastrointestinale irritando debolmente la mucosa e consentendo, così, l’evacuazione.

Proprio perché tutti i lassativi hanno blanda (o forte) attività irritante vale il loro utilizzo ‘’all’occorrenza’’, infatti la strategia d’elezione per la stitichezza deve essere una alimentazione consapevole e un intestino in perfetta eubiosi.

Cosa mangiare per combattere la stitichezza?

 

La stipsi si combatte, o si previene, a tavola nutrendosi di cibi contenenti il corretto apporto di fibre per l’organismo. Gli alimenti di origine vegetale ne sono ricchi e l’assunzione regolare permette feci voluminose e della consistenza corretta, riequilibrando la flora intestinale. Questa dieta a base di fibre deve essere introdotta in modo graduale per evitare altri disturbi come coliti e meteorismo. È buona norma bere sempre almeno due litri di acqua al giorno.

Gli alimenti consigliati da avere sempre disponibili in casa sono dunque i prebiotici come: cicoria, carciofo, cipolla, porri, aglio, asparagi, grano, banane, avena, consumarli direttamente o utilizzarli per la preparazione di altri piatti, ma anche semi come semi di lino, papavero, girasole e sesamo.

Tre/quattro volte a settimana è importante consumare anche cibi probiotici come yogurt, kefir, formaggi fermentati.

metodo3emme in gravidanza

Metodo3EMME in gravidanza

Quando parliamo di gravidanza è importante affrontare il concetto di alimentazione. Tante mamme, nel momento in cui si scoprono tali, iniziano a porsi domande su cosa e quanto mangiare. Troppe donne, invece, non hanno ancora consapevolezza di quanto l’alimentazione influenzerà la vita del nascituro.

L’alimentazione della donna in gravidanza deve essere consapevole.

La parola dieta non deve essere fraintesa: in gravidanza si parla di alimentazione corretta e consapevole, seguendo i principi della vera dieta mediterranea, facendo attenzione allo sviluppo del bambino ed alle modificazioni corporee della madre.

Nel primo trimestre di gravidanza avvengono le divisioni cellulari a carico del bambino e la formazione degli organi. Nel secondo e terzo trimestre avviene il 90% della crescita corporea fetale. Già durante la vita endouterina il feto è capace di riconoscere i sapori e le prime papille gustative compaiono a circa 8 settimane di gestazione. Il feto inizia deglutire (liquido amniotico)  a 12 settimane di gestazione.

Una dieta ricca di frutta e verdura (caratterizzata da gusto amaro) influenzerà in seguito i gusti del bambino che preferirà questi alimenti e li sceglierà da adulto. L’esposizione ad una sovra-nutrizione nella vita fetale genera una serie di risposte neuro-endocrine che influenzano lo sviluppo del tessuto adiposo e del sistema centrale di regolazione dell’appetito. Le scelte alimentari che compie la mamma durante la gravidanza andranno ad influenzare, insieme ad altri fattori di stress ambientali, una risposta biologica ereditabile trasmessa alla prole (epigenetica).

Lo stile di vita materno interferisce nello sviluppo fetale con un impatto importante a media e lunga durata sulla vita post natale.

Durante la gravidanza è consigliabile un’alimentazione stile metodo3EMME, ovvero un alimentazione molto varia con frutta e verdura mangiata dalle 5 alle 7 volte al giorno.

 

Le regole base dunque saranno:

Frutta e verdura (locale, stagionale  e fresca)

Cereali integrali

Legumi

Olio extravergine di oliva monovarietale spremitura a freddo

Proteine vegetali abbinati ai cereali integrali per avere a disposizione tutti gli aminoacidi  (in giusta quantità, preferibilmente da pesce azzurro di piccola taglia e carni bianche)

 

In gravidanza attenzione al tipo di cottura: da preferire è sicuramente quella al vapore, in quanto mantiene inalterate la maggior parte dei macro e micronutrienti contenuti negli alimenti.

 

Bere almeno 1, 5 litri di acqua oligominerale al giorno. Eliminare bibite dolci, gassate e superalcolici. Come dolce ci si possono concedere anche 5 porzioni settimanali di cioccolato, purché sia fondente oltre il 75%. Questa qualità è infatti più povera di zuccheri, ma ricca di teobromina, importante per la prevenzione dell’ ipertensione arteriosa e utile nel mantenimento dello stato dell’umore.

Cos’è il Maternity Blues?

La condizione di maternity blues è anche detta sindrome del terzo giorno, infatti emerge tipicamente 2-3 giorni dopo il parto e scompare entro un decina di giorni circa. È caratterizzata da ansia, frequente pianto, stanchezza, ipersensibilità, instabilità dell’umore, tristezza, confusione. Colpisce il 50-80% delle neomamme. Da non confondere con la depressione post partum, che si distingue innanzi tutto dal fatto che lo stato di umore alterato dura molto di più di 10 giorni, la mamma tende a non rasserenarsi, continua ad essere nervosa, irritabile, triste o non volersi occupare del bambino, avere disturbi del sonno o dell’alimentazione per più di due settimane. A volte la depressione inizia a manifestarsi anche tre, quattro mesi dopo il parto.

ll maternity blues  post gravidanza è una condizione che scompare da sola, anche il contatto pelle a pelle col neonato risulta essere molto efficace…

Si può comunque fare tanto per il benessere di mamma e bambino: dare alla mamma la possibilità di sfogare i propri sentimenti e le paure, sostenerla e ascoltarla.

Migliorare la fase del sonno con infusi di camomilla o melissa o valeriana prima di dormire, in aggiunta a magnesio,  e ridurre lo stress con piccoli esercizi di Yoga per sciogliere le tensioni o brevi camminate.

 

Ricette light con carota - Metodo 3EMME

3 Ricette light a base di carote

Tra tutti gli ortaggi che arrivano sulle nostre tavole, la carota è sicuramente tra quelli più apprezzati. Il motivo può essere il suo sapore buono e “fresco”; oppure il suo colore caratteristico, un arancio vivo decisamente particolare; oppure ancora – e qui è dove vogliamo concentrarci – il fatto che sia un vero e proprio toccasana per la nostra salute.

La carota, infatti, contiene minerali (ferro, calcio, magnesio, rame e zinco), vitamine (vitamina A e vitamina C) e, soprattutto, beta-carotene in grandissima quantità (sono l’alimento che ne contiene di più in natura). Basti pensare che 30-40 g di carote soddisfano interamente il nostro bisogno giornaliero.

Finito il tempo delle introduzioni, ora è il momento di passare alla cucina. Oggi vogliamo mostrarvi tre modi originali e gustosi per utilizzare le carote. Seguiteci!

Leggi anche: Abbronzatura perfetta: dopo lo Stile Coco Chanel, il prima, durante e il dopo nello stile 3EMME

Ricetta 1: Zuppa light di carota, zucca e zucchine

Iniziamo con un primo piatto semplice e caldo, perfetto per le tiepide giornate primaverili: una zuppa con carota, zucca e zucchine.

Ingredienti (per 4 persone):

– 500 grammi di carote (cioè 6 di medie dimensioni)
– 500 grammi di zucca
– 500 grammi di zucchine
– 2 cucchiaini di olio d’oliva (meglio se spremuto a freddo)

Per prima cosa lavate e pulite con cura le verdure, poi tagliatele a dadini. Nel frattempo mettete una pentola d’acqua sul fuoco.

Appena l’acqua bolle, versate le carote nella pentola e lasciatele cuocere per circa 7 minuti. Trascorso questo tempo, buttate in pentola la zucca. Aspettate altri 7 minuti, poi aggiungete anche le zucchine. Fate cuocere ancora per 7 minuti, dopo di che spegnete il fuoco.

A questo punto aspettate che il vostro composto si intiepidisca, se necessario togliete l’acqua in eccesso, e poi passate le verdure con un mixer, fino ad ottenere una crema densa e senza grumi.

Ora non vi resta che servire la vostra zuppa, ben calda, in piccole ciotole di terracotta o ceramica (una a testa), condendo con un goccio d’olio crudo.

 

Ricetta 2: Insalata di carota

La seconda ricetta che vi proponiamo non può che essere un… secondo piatto! Si tratta di un contorno ideale per ogni pasto, in quanto molto vitaminico.

Ingredienti (per 4 persone):

– 500 grammi di carote (cioè 6 di medie dimensioni)
– 2 spicchi d’aglio
– Origano
– Olio d’oliva (meglio se spremuto a freddo)
– Aceto di mele biologico

Riempite una pentola di acqua e mettetela a bollire. Nel frattempo mondate le carote, lavatele molto bene e tagliatele a rondelle.

Appena l’acqua raggiunge l’ebollizione, versate le carote e fatele cuocere per circa 20 minuti.

Controllate che le carote siano tenere, dopo di che scolatele e lasciatele raffreddare.

Fatto questo, disponete le carote lesse in una ciotola e condite con gli spicchi di aglio (tritati), origano in quantità generosa, olio, aceto e un pizzico di sale.

Mescolate bene l’insalata e fatela riposare per un’oretta, infine servite.

 

Ricetta 3: Vellutata di carota

Chiudiamo con un altro primo piatto, una ricetta leggera ma allo stesso tempo molto saporita: la vellutata di carota.

Ingredienti (per 4 persone):

– 500 grammi di carote (circa 6 di medie dimensioni)
– 2 patate
– 1 spicchio d’aglio
– 1 litro d’acqua
– 50 grammi di prezzemolo
– 1 cucchiaino di salvia
– 1 cucchiaino di timo
– Pepe di Cayenna
– Olio d’oliva (meglio se spremuto a freddo)

Per prima cosa, pelate le carote e le patate, tagliatele a piccoli pezzi e versatele in una pentola con 1 litro d’acqua.

Mettete la pentola sul fuoco e, quando l’acqua comincia a bollire, aggiungete l’aglio, la salvia, il timo e il pepe di Cayenna. Fate cuocere per almeno 20 minuti a fiamma moderata.

Trascorso questo tempo, scolate il composto, versatelo in una ciotola e frullatelo fino ad ottenere una crema.

Rimettetelo poi in pentola e cuocete ancora per qualche minuto; terminate la cottura solamente quando la vostra crema è bella densa e “vellutata”.

A questo punto il più è fatto: non vi resta che condire col prezzemolo e con un filo d’olio di oliva. Servite e gustate!

 

Bene, siamo arrivati alla fine. Queste sono le nostre proposte. E voi? Conoscete qualche altra ricetta a base di carota? Condividetela con noi qui sul nostro blog, oppure sulla nostra Pagina Facebook!

3 ricette light a base di fave

3 Ricette Light a Base di Fava

Ecco un nuovo appuntamento con le Ricette del Benessere di Metodo 3 Emme. Oggi vi proponiamo 3 preparazioni facili, sane e saporite a base di fava. Prima, però, vediamo quali sono le proprietà di questo legume e perché consumarlo fa bene al nostro organismo.

La fava: storia e proprietà

Questa pianta è una leguminosa che possiamo raccogliere nei mesi compresi fra aprile e giugno. Trattandosi di un legume, possiamo anche trovarla tutto l’anno se essiccata. La fava ha un ottimo sapore, che si sposa bene con vellutate, primi e contorni. Inoltre, presenta delle proprietà utili al nostro organismo. Scopriamole!

Le proprietà benefiche della Fava

La fava contiene una buona dose di proteine, sali minerali, fosforo, potassio, calcio, fibre e Vitamine (A e C). Ecco perché non possiamo farne a meno. La funzione più importante è quella svolta dalla fava sul controllo dei livelli di glucosio e colesterolo nel sangue.

Effetti benefici che possiamo garantirci assumendo le poche calorie contenute nel legume. Ma attenzione: se si decide di consumare quelle secche, l’apporto calorico aumenta (arrivando fino a circa 300 calorie ogni 100 grammi).

Il nostro consiglio, quindi, è di mettere in tavola le fave durante il periodo di raccolta (giugno – aprile), scegliendole con attenzione. Occhio al baccello (che deve essere duro e croccante) e al colore: verde brillante, intenso, senza macchie!

Ora che sapete tutto il necessario su questo legume, passiamo alle ricette!

 

Crema di Fave, Patate e Menta

Ingredienti:

  • 250 gr di Fave
  • 400 gr di Patate (meglio se Novelle)
  • Menta
  • Erbe Aromatiche a piacere

Scottate le fave per qualche minuto in acqua bollente. Scolatele e togliete la pelle esterna che, così, sarà facile da eliminare. Rimettete i legumi sul fuoco e lessateli per circa una trentina di minuti.

Seguite lo stesso procedimento con le patate. Una volta che gli ingredienti saranno cotti, scolateli e frullateli, aiutandovi con l’acqua di cottura. Infine, unite i 2 composti e finite il piatto aggiungendo la menta fresca tritata e le erbe aromatiche. Noi scegliamo una spolverata di pepe bianco e qualche foglia di timo. Buon appetito!

 

Zuppa di Fave, Piselli e Carciofi

Ecco una ricetta famosa nel nostro paese. Un piatto che proviene dalla tradizione contadina, piuttosto diffuso nel Lazio.

Ingredienti:

  • 250 gr di Piselli
  • 300 gr di Fave
  • 5 Carciofi di medie dimensioni
  • Aglio
  • Cipolla
  • Succo di limone
  • 2 litri, circa, di brodo vegetale

Iniziate pulendo i carciofi. Lasciate solo la parte centrale e mettete i cuori in acqua e limone per evitare che si ossidino. Scottate le fave nel brodo e procedete – come illustrato nella ricetta precedente – togliendo la pelle esterna. Fate lo stesso con i piselli.

Procuratevi una casseruola antiaderente. Mette sul fondo la cipolla tritata e uno spicchio di aglio schiacciato, aggiungendo anche 1 mestolo di brodo vegetale.

Continuate la cottura fino a quando il brodo si sarà asciugato e aggiungete i carciofi. Dopo 5 minuti, aggiungete anche i piselli le fave.

Coprite tutte le verdure con il brodo vegetale e lasciate sul fuoco per una ventina di minuti. Quando la zuppa sarà pronta, mettetela nei piatti e cospargete con prezzemolo fresco tritato.

 

Risotto alle Fave fresche

Ingredienti:

  • 300 gr di Fave
  • 1 litro di brodo vegetale
  • 30 grammi di Margarina Vegetale
  • 1 cipollotto
  • 200 gr di Riso (potete usare la varietà che più preferite)
  • Pepe q.b.
  • ½ bicchiere di Vino Bianco Biologico

Lessate le fave, togliete la buccia esterna e frullate. Nel frattempo, iniziate a preparare il risotto. Scaldate il brodo e in una padella mette a cuocere la margarina e il cipollotto tritato.

Dopo qualche minuto, aggiungete il riso e lasciatelo tostare per 2/3 minuti. A questo punto, potete sfumare con il bicchiere di vino bianco, aggiungendo – poi – il brodo.

Cuocete per circa 20 minuti, aggiungendo liquido (il brodo vegetale, ovviamente) in caso di bisogno. Al termine, spegnete il fuoco e unite le fave frullate. Dopo aver mantecato il tutto, disponete il risotto nei piatti, guarnite con una manciata di fave intere e una spolverata di pepe nero.

Cucinare sano e con gusto è possibile!

Basta sapere come fare. Ecco perché vi proponiamo spesso le nostre Ricette del Benessere: piatti facili, ricchi di sapori e sostanze benefiche. Perché Metodo 3 Emme significa anche:

“Mangia Meglio Mediterraneo!”

– Prof. M. M. Mariani

Conoscete altre ricette sane a base di Fava? Scrivetecele nei commenti!

Con la Piramide Alimentare la tua Dieta decolla!

La piramide alimentare rappresenta una sorta di modello che aiuta a definire il regime alimentare da seguire durante le diete. Questo strumento è importante perché consente di ordinare gli alimenti sulla base di precise priorità. Un metodo efficace per avere una rappresentazione immediata e facilmente comprensibile di un regime alimentare.

Anche Metodo 3Emme segue una precisa piramide alimentare, utilizzata per illustrare la frequenza di assunzione dei cibi durante le settimane del programma.

La piramide alimentare del Metodo 3EMME si basa sul movimento: elemento essenziale per il nostro benessere psico-fisico!

Tra i cibi da consumare giornalmente troviamo i 5 alimenti fondamentali della dieta mediterranea: in primis frutta e verdura di stagione poi cereali integrali, legumi e olio extravergine d’oliva.

Poi vi sono i cibi da utilizzare a rotazione durante la settimana e sono: pesce, carne bianca, formaggio fresco, patate, uova e cioccolato fondente.

La piramide alimentare del Metodo 3EMME si basa sul movimento: elemento essenziale per il nostro benessere psico-fisico!

E gli alimenti da consumare all’occasione e all’occorrenza come formaggi stagionati e prosciutto crudo. Al vertice della piramide troviamo i dolci (fatti in casa e con prodotti genuini) da utilizzare nei giorni di festa!

Seguire una precisa tabella di assunzione degli alimenti offre il vantaggio di comprendere i meccanismi nutritivi che stanno alla base della dieta e di affrontarla con maggiore facilità. Perché è bene ricordare che, per poter essere efficace e garantire risultati duraturi, un regime alimentare deve sempre essere vissuto con consapevolezza.

Per questo Metodo 3Emme non è una semplice dieta, ma un programma per il raggiungimento di uno stile di vita sano ed equilibrato.

Abitudini Alimentari e Attività per tutta la Famiglia

Vivere Sano: Buone Abitudini per Tutta la Famiglia

Abitudini Alimentari e Attività per tutta la Famiglia

Noi di Metodo 3EMME ve l’abbiamo detto più e più volte: il vostro benessere passa da uno stile di vita sano e – quindi – dall’abbandono di tutte le abitudini dannose per l’organismo.

“Certo,” penserete voi “Facile a dirsi, un po’ meno a farsi”. Effettivamente, non è così facile cambiare le proprie abitudini, specie se radicate da diversi anni.

Una soluzione è quella di coinvolgere la propria famiglia: lo stile di vita 3EMME – non ci stancheremo mai di dirlo – è adatto a tutti: adulti, bambini e anziani. Quindi perché non proporlo anche ai propri cari? In questo modo potrete condividere con loro i risultati di questo straordinario cambiamento.

Vediamo come coinvolgere tutta la famiglia a tavola, e non.

 

L’importanza delle abitudini alimentari corrette

La salute di un individuo parte sempre da ciò che mangia. Per questo i nostri primi consigli riguardano l’educazione alimentare. Eccoli:

  • Fare SEMPRE la prima colazione, perché assicura il pieno di energia necessario ad affrontare la giornata.
  • Anche la merenda pomeridiana non dovrebbe mancare mai, soprattutto per quanto riguarda i bambini.
  • Equilibrare i pasti durante la giornata, evitando sovraccarichi di cibo a pranzo o a cena.
  • Consumare il maggior numero possibile di pasti insieme, in famiglia, per rinforzare il senso di unità.
  • Aumentare il consumo di frutta e verdura. In particolare: verdura durante i pasti principali, frutta come spuntino, per un totale di 5 volte al giorno.
  • Bere sempre acqua durante i pasti, in grande quantità.
  • Dite no al cibo spazzatura, come caramelle, merendine, bibite gasate. Può essere difficile farlo capire ai bambini. Quindi cominciate con una riduzione graduale (ad esempio, consentendoli una volta a settimana) per poi arrivare ad eliminarli.
  • Evitare l’uso di succhi di frutta. Molto meglio il frutto al naturale oppure una spremuta o un frullato fatti in casa.
  • Utilizzare piatti di piccole dimensioni, per far sembrare più grandi le porzioni.
  • Tenere la TV spenta durante i pasti: distrae i bambini (ma anche gli adulti) e li porta a mangiare anche se non hanno più fame.

È importante ricordare che, in famiglia, sono sempre i grandi a dare l’esempio. Quindi deve essere tutto il nucleo familiare (genitori in primis) ad assumere queste sane abitudini, e non solo i bambini.

 

Attività per tutta la famiglia

Dedicare un po’ del nostro tempo all’esercizio fisico è fondamentale. Farlo insieme alla propria famiglia è un bel modo per trovare compagnia e, allo stesso tempo, far muovere anche i propri cari, schiodandoli dal divano.

I nostri semplici consigli sono:

  • Decidere tutti assieme. Far sì che la decisione su che attività svolgere sia condivisa da tutta la famiglia renderà tutti più contenti: per cui sedetevi attorno a un tavolo e chiedete ai vostri bambini cosa vogliono fare, incoraggiandoli a pensare ad attività divertenti. È molto importante che siano assecondate le diverse passioni di ogni membro della famiglia. Quindi l’attività da svolgere non deve essere sempre la stessa.
  • Stare all’aperto. Con l’arrivo del caldo, trascorrere un po’ di tempo all’aria aperta è l’ideale: andare a passeggio (magari col cane), giocare con la palla o col frisbee e un giretto in bici sono tutte alternative valide.
  • Organizzare giochi. Un modo valido per coinvolgere i bambini è stimolare la loro competitività: calcio, pallavolo, ma anche giochi più semplici come nascondino o caccia al tesoro faranno muovere tutta la famiglia.
  • Rendere divertenti i lavori domestici. Sebbene non piacciano a nessuno, le faccende di casa possono tornare utili in questo caso: ad esempio, se dobbiamo pulire la cucina, basterà assegnare ad ogni membro un compito specifico (come riordinare gli oggetti, spolverare le mensole, spazzare il pavimento e così via), mettere un po’ di musica e poi cominciare a muoversi tutti assieme, lavorando ma anche divertendosi.

Allora, siete pronti a coinvolgere la vostra famiglia? Il divertimento è assicurato.

Per altri consigli di benessere, continuate a seguirci!

Durante i mesi estivi è importante bere molta acqua

Combattere il Caldo Con i Rimedi Naturali

Durante i mesi estivi è importante bere molta acqua

Dopo mesi di piogge e freddo, ci stiamo preparando ad affrontare i colpi di calore e l’innalzamento delle temperature dovuti all’inizio dell’estate.

Le fasce più interessate da queste problematiche sono i bambini e gli anziani, ma è importante che chiunque sia a conoscenza di alcuni semplici rimedi naturali che possono alleviare la spossatezza e la pressione bassa, tipiche di questo periodo dell’anno. Eccone alcuni.

 

Combattere il caldo con la giusta alimentazione

Per prima cosa bisogna fare attenzione all’alimentazione. Queste sono alcune regole di comportamento da seguire, se vogliamo evitare di soffrire i disturbi legati alla calura estiva.

  • Si deve evitare di consumare alcuni cibi che fanno aumentare la temperatura corporea, come gli spinaci, il radicchio, la barbabietola rossa, le cipolle e l’aglio. Da questo punto di vista sono sconsigliati anche la frutta secca e i cibi fritti.
  • Consumare tanta frutta e verdura. In particolare le pesche che forniscono al nostro organismo minerali ricostituenti, come il potassio e il calcio. Le susine sono adatte a chi vuole depurare il corpo, oltre ad essere dei frutti molto energetici. Bene anche le ciliegie, che sono disintossicanti e remineralizzanti. Il melone è dissetante e quindi potrebbe essere incluso benissimo nella nostra alimentazione quotidiana.
  • L’idratazione è fondamentale. Bere molta acqua non è difficile. Basta tenere una borraccia sempre a portata di mano. Farlo vi permetterà di mantenere l’acqua fresca e dissetarvi con piccoli sorsi frequenti. Un comportamento più corretto rispetto a quello di chi beve grosse quantità di acqua in poco tempo. Ci sono anche delle tisane che possono fare al caso nostro: come quelle a base di betulla, carciofo o tarassaco (che aiutano, tra l’altro, a depurare e drenare l’organismo dalle sostanze tossiche).
  • Evitare le bevande di produzione industriale, con un alto contenuto di zucchero e preparare a casa tisane, da bere anche fredde, che dissetano in modo più efficace. Preparare un infuso con erbe miste è davvero semplice: vi basta aggiungere un rametto di menta e conservare il tutto in frigorifero.

 

Combattere il caldo prendendosi cura del corpo

L’ abbigliamento è un altro punto fondamentale per il benessere psicofisico durante i mesi estivi. Ecco qualche consiglio per voi.

  • Non servono vestiti eccessivamente scollati: soprattutto se aderenti o in nylon e materiali acrilici, potrebbero ottenere l’effetto opposto.
  • Prediligere cotone e lino: le fibre naturali, come la canapa, aiutano a mantenere la pelle fresca.
  • Ricordatevi di scegliere colori chiari, dal bianco all’azzurro polvere.

Cosa fare, invece, per dare sollievo alle gambe gonfie?

  • A fine giornata immergete i piedi in una bacinella di acquatiepida, dove gettare due pugni di sale grosso o bicarbonato. Aggiungete qualche goccia di olio essenziale di menta, lavanda o arancio amaro.
  • In alternativa, massaggiate le gambe dal basso verso l’alto con un olio profumato e regalatevi un quarto d’ora di relax sul divano, tenendo le gambe sollevate rispetto all’asse del corpo. Potete anche mescolare gli oli essenziali e una base (per esempio, olio al karité o di avocado) creando la vostra formula personalizzata.
  • Di nottedormi con un cuscino sotto le gambe per aiutarti a tenerle alzate.

Idee per rinfrescarsi

  • Se siete alla ricerca dell’effetto ghiaccio sul vostro corpo, ricavate uno spazio per i vasetti di crema all’interno del frigorifero. E aggiungete a queste alcune gocce di mentolo, eucalipto o olio essenziale di lavanda per rinforzarne il risultato.
  • Massaggiate le tempie con qualche goccia di olio essenziale di menta.
  • Tenete in borsa uno spray di acqua termale. Vaporizzarla su viso e gambe contribuirà ad abbassare la temperatura corporea, oltre a regalarvi una pelle più liscia e fresca.

 

La casa in estate: come ridurre il caldo?

Per preservare l’ambiente domestico dall’afa vi consigliamo di chiudere le tapparelle, prima di uscire di casa al mattino, per poi riaprirle con il fresco della sera. Scegliete tende di tessuto chiaro da appendere alle finestre e cercate di tenere spenti gli elettrodomestici, evitando di utilizzarli nelle ore più calde. Aumentate la quantità dl verde fuori e dentro casa: alberi e piante hanno effetti benefici contro il caldo.

Prima di dormire spalancate le finestre e fate arieggiare la stanza, a luci spente. Lasciate cadere qualche goccia di olio essenziale di lavandasul cuscino: terrà lontane le zanzare, oltre a conciliare con dolcezza le ore dedicate al sonno.

E voi, conoscete altri rimedi naturali per contrastare le ondate di calore? Visitate la nostra pagina Facebook per ulteriori informazioni e consigli!