Metodo 3 Emme Consiglia: Mai Saltare i Pasti!
Saltare i pasti non solo fa male, ma fa pure ingrassare. Questa frase può sembrare una provocazione, ma non è così. Non mangiare, infatti, significa privare l’organismo di importanti nutrienti e, quindi, di energia.
La conseguenza è che si può avere una perdita di peso, ma non una perdita di massa grassa. E questa è una bella differenza.
Massa grassa vs massa magra
Partiamo con un esempio: se prendete l’influenza, vi può capitare di stare per un certo periodo a digiuno e quindi, una volta guariti, vi accorgete di aver perso 2-3 kg. La domanda è: una volta ristabiliti, quanto ci mettete a riprenderli? Ve lo diciamo noi: veramente poco.
Il perché è presto detto: durante il periodo di digiuno, l’organismo prende l’energia che gli serve prima dalle riserve di liquidi, poi dai muscoli, e infine dai grassi.
Insomma, gran parte del peso che si perde appartiene alla cosiddetta massa magra (acqua, muscoli, zuccheri, minerali), mentre la massa grassa viene “colpita” solo in un secondo momento, quando, per giunta, il soggetto del digiuno è già fortemente debilitato dalla carenza di sostanze importanti. Quindi il dimagrimento, successivo a un periodo di digiuno, non è reale.
È provato che la riduzione della massa magra, a vantaggio di quella grassa, rallenti il metabolismo. Per questo dicevamo che appena si ritorna a mangiare si riprendono subito i chili persi. Metabolismo lento, infatti, significa che l’organismo brucia meno grassi e ne incamera di più.
Saltare i pasti: le conseguenze
Vediamo ora gli effetti che comporta l’astensione dal cibo in un individuo. I primi sintomi che si verificano sono quelli dovuti al calo della glicemia (cioè del livello di glucosio nel sangue), nel dettaglio: debolezza, astenia, mancanza di concentrazione, capogiri e, talvolta, svenimenti.
Trascorso un po’ di tempo, l’organismo comincia a rispondere alla carenza di nutrienti e lo fa rilasciando un particolare ormone, che si chiama cortisolo, anche detto “ormone dello stress”, in quanto causa un innalzamento del livello di nervosismo.
A tutto ciò va aggiunto che la già citata carenza di glucosio sembra faccia aumentare il desiderio di alimenti ricchi di carboidrati e calorici, per cui il pasto successivo al digiuno rischia di essere una vera e propria abbuffata.
Volendo guardare la questione da un punto di vista biologico, possiamo considerare i singoli principi nutritivi e le conseguenze che derivano da una loro carenza. Per cui:
- Non mangiare carboidrati, che sono la principale fonte di energia per l’organismo, provoca debolezza e affaticamento, accompagnati da sbalzi di umore, irritabilità e – molto importante – dal rallentamento del metabolismo. Per questo motivo, quando si ricomincia a mangiare, si riprendono i chili persi.
- Non mangiare proteine porta alla perdita della massa magra, perché le principali riserve di proteine dell’organismo umano si trovano nei muscoli ed è proprio lì che il nostro corpo le va a prendere (se non le introduciamo con l’alimentazione, ovviamente). Inoltre può verificarsi l’insorgere di edemi e l’indebolimento di capelli e unghie.
- Non mangiare grassi impedisce l’assorbimento di molte vitamine e di altre sostanze utili. Quindi, non vanno mai eliminati del tutto dalla dieta.
Come si dimagrisce?
A questo punto dovrebbe essere chiaro che digiunare non è una soluzione se si vuole perdere peso in maniera permanente. Allora come fare? La prima risposta è ovvia: bisogna mangiare bene e in maniera regolare.
La regolarità, infatti, permette di stimolare il metabolismo (che, pertanto, rimane sempre attivo e non rallenta mai) e di evitare i temutissimi e incontrollabili attacchi di fame che spingono a mangiare di più e male.
Mangiare poco e spesso, questa è la chiave. Non bisogna digiunare per più di 3-4 ore, per questo diventano fondamentali i cosiddetti spuntini: i piccoli pasti di metà mattina e metà pomeriggio che ci permettono di non arrivare troppo affamati a pranzo e cena.
I pasti giornalieri, quindi, devono essere sempre 5 o più, con spuntini a base di frutta o yogurt bianco a separare un’abbondante colazione dal pranzo e il pranzo dalla cena.
Con Metodo 3EMME imparerete a organizzare al meglio la vostra giornata, a gestire gli orari in base alle vostre esigenze e mangiare sempre in maniera varia e nutriente.