frittelle di tarassaco

Ricetta frittelle di Tarassaco

Una ricetta gustosa per tutti, grandi e piccini, senza esagerare:  al posto delle uova, utilizzeremo come addensante la farina di ceci e avremo come ospite di questa ricetta il re dei nostri giardini primaverili, il tarassaco, pianta nota per le sue proprietà digestive e diuretiche, oltre che fonte ricchissima di vitamina C, vitamina A e minerali.

Ingredienti:

  • 30 gr di foglie di tarassaco pesate crude;
  • 50 gr di farina di ceci
  • 70 ml di acqua di cottura del tarassaco fredda;
  • sale rosa Himalayano
  • olio di semi d’oliva per friggere.

 

Preparazione frittelle di Tarassaco

Staccate le foglie dal gambo del tarassaco, lavatele e scottatele in acqua bollente salata alcuni minuti.

Scolate bene e fate raffreddare l’acqua di cottura, prendendone 70 ml e mettendola  in una ciotola.

Mettete i 50 grammi di farina di ceci in un colino, setacciatela nel brodo un po’ alla volta e mescolate con il cucchiaio.

Mettete il tarassaco cotto e strizzato sul tagliere e tritatelo finemente con il coltello.

Mescolate il trito con il composto di farina di ceci per le frittelle.

Prendete mezzo cucchiaio alla volta e friggete le frittelle in olio caldo.

Passate le frittelle sulla carta assorbente da cucina e servitele ai vostri famigliari per un aperitivo o come antipasto per i vostri pranzi domenicali.

3 modi originali e gustosi per portare i Peperoni in tavola

Colora il Tuo Benessere con i Peperoni! [Ricette Light]

Sono un alimento irrinunciabile. Colorati e saporiti, ne esistono così tante varietà che è impossibile non trovarne una che ci piaccia. Sono i peperoni i protagonisti dell’articolo di oggi. Abbiamo raccolto per te 3 ricette light che ti permetteranno di portare in tavola questa verdura estiva, senza rinunciare al gusto.

 

Perché mangiare i peperoni fa bene alla salute?

I mortivi sono tanti. Ti indichiamo i principali:

  • Contengono molte Vitamine (soprattutto, A – C – E)
  • Hanno pochissime calorie (circa 22 Kcal ogni 100 gr di prodotto)
  • Presentano un buon contenuto di fibre

Ecco, quindi, 3 idee per portare in tavola questa verdura.

 

Insalata di Riso Integrale con Peperoni, Menta e Cipollotto

Ingredienti:

  • 250 gr di riso integrale
  • 1 peperone giallo
  • 1 peperone rosso
  • 1 peperone verde
  • Menta fresca
  • 1 cipollotto
  • 1 cucchiaino di Olio Extra-Vergine di Oliva spremuto a freddo

Cuoci il riso e lascialo raffreddare. Nel frattempo lava, asciuga e taglia le verdure a striscioline sottili. Aggiungile al riso freddo, mescola e aggiungi un cucchiaino di Olio Extra-Vergine di Oliva spremuto a freddo. Quando il tutto sarà ben amalgamato, impiatta e dai il tocco finale mettendo le foglioline di menta fresca.

Buon appetito!

 

Filetto di Orata ai Peperoni Verdi, Pomodoro e Origano

Ingredienti:

  • Filetto di orata (1 o 2, a seconda delle dimensioni del pesce)
  • 1 peperone verde
  • 1 cipollotto
  • 3/4 cucchiai di passata di pomodoro fresco
  • Origano q.b.
  • Pepe bianco

Lava e pulisci il pesce. Se non sai come fare, chiedi al pescivendolo di darti una mano. Disponilo su una teglia, precedentemente coperta con carta da forno.

A parte, taglia finemente il cipollotto e il peperone. Prepara la salsa fresca di pomodoro (basta sbollentarlo, eliminare la buccia e passarlo al mixer, dopo aver eliminato le parti acquose dell’interno). Quando sarà pronta, aggiungi – a freddo – le verdure alla passata.

Ricopri il pesce con il condimento appena preparato e cuoci in forno già caldo, a 180° per 15 minuti circa. Una volta ultimata la cottura, estrai la teglia dal forno e impiatta (facendo attenzione a non bruciarti). Servi ben caldo.

 

Peperoni Grigliati con Olive

Ingredienti:

  • 1 peperone giallo
  • 1 peperone rosso
  • 1 peperone verde
  • 5 cucchiai di olive nere
  • Origano q.b
  • Basilico q.b.
  • 1 cucchiaino di Olio Extra-Vergine di Oliva spremuto a freddo

Lava, asciuga e taglia a cubetti i peperoni. Metti un foglio di carta da forno sulla placca e disponi i peperoni, in modo tale che non formino dei mucchietti.

Metti a cuocere in forno – funzione ventilato e/o grill – per 10 minuti, circa, a 180°. Nel frattempo, taglia le olive a rondelle (privandole dell’acqua in eccesso).

Spegni il forno, togli i peperoni e disponili su un piatto di portata. Aggiungi le olive, il cucchiaino d’olio e le erbe aromatiche. Porta in tavola a temperatura ambiente, accompagnando il piatto con del pane nero di segale abbrustolito.

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boldo pianta di luglio

Boldo la pianta per la digestione difficile

Il boldo è una pianta di origine sud americana dalle note proprietà a favore del fegato e delle digestioni ‘’difficili’’

Perché a volte la digestione risulta difficile? 

Questa alterazione della funzione digestiva è caratterizzata da sonnolenza, pesantezza, mal di testa. A volte possono insorgere anche dolori addominali, dolori a livello proprio dello stomaco, ma anche aerofagia, flatulenza, fino al reflusso gastro esofageo.

La causa può essere di tipo infiammatorio, ovvero se è già presente una condizione di reflusso o gastrite. Le abitudini che favoriscono questo problema sono: dieta ad alto contenuto di sale, consumare pasti velocemente, stendersi dopo mangiato come anche fare attività motoria dopo i pasti e soprattutto, il consumo di alcol o il fumo.

 

Perché il boldo per la digestione 

 

La pianta del Boldo ha una antica tradizione di utilizzo. Già nella tradizione popolare dei popoli delle Ande era nota come pianta dal positivo effetto sul fegato e dalle proprietà digestive e blandamente stimolanti.

Un vero alleato per il sistema digerente. Deve le sue proprietà ai principi attivi flavonoidi e alcaloidi che hanno effetto colagogo, ovvero stimolano il rilascio della bile e ne migliorano le caratteristiche. Questo permette di digerire meglio i nutrienti che assumiamo con la dieta rendendo, appunto, la digestione più facile e meno ‘’energicamente dispendiosa’’ per il nostro organismo.

 

Azione a 360° sull’apparato digerente

La bibliografia scientifica segnala diverse proprietà riguardanti il boldo come pianta o come estratto della stessa. Gli effetti più interessanti riguardano sempre l’apparato gastrointestinale con azione che va dalla inibizione di Helicobacter pylori (Pastene E, 2014), al sostegno della rigenerazione epatica (Figueiredo MB, 2016) fino alla inibizione di enzimi coinvolti nei processi della sindrome metabolica (Villiger A, 2015).

 

Il Ministero della Salute attribuisce alle foglie del Boldo una ‘’funzione digestiva’’, ‘’funzione epatica’’, ‘’drenaggio dei liquidi corporei’’ e ‘’regolarità del transito intestinale’’.

La grande tradizione e l’utilizzo di lunga data di questa pianta, ne fanno un rimedio conosciutissimo e per questo sicuro

 

L’importanza del boldo in un percorso alimentare:

 

Tra le proprietà riconosciute a questa pianta i benefici più importanti per i quali il Boldo è importante in un percorso dimagrante sono:

 

  • Protegge il fegato, permettendogli di adempiere alle sue fisiologiche funzioni di depurazione e detossificazione
  • Aiuta la digestione stimolando la risposta gastrica. Durante un percorso alimentare è importantissimo che il sistema digerente funzioni correttamente ed al massimo delle sue potenzialità. Il boldo può aiutare in caso di digestione lenta.
  • Leggermente stimolante per evitare occasionali episodi di stitichezza

 

 Pastene E, Parada V, Avello M, Ruiz A, García A. Catechin-based procyanidins from Peumus boldus Mol. aqueous extract inhibit Helicobacter pylori urease and adherence to adenocarcinoma gastric cells. Phytother Res. 2014;28(11):1637-1645. doi:10.1002/ptr.5176

Figueiredo MB, Santana VR, Nardelli MJ, et al. The effect of the aqueous extract Peumus boldus on the proliferation of hepatocytes and liver function in rats submitted to expanded hepatectomy. Acta Cir Bras. 2016;31(9):608-614. doi:10.1590/S0102-865020160090000006

Villiger A, Sala F, Suter A, Butterweck V. In vitro inhibitory potential of Cynara scolymus, Silybum marianum, Taraxacum officinale, and Peumus boldus on key enzymes relevant to metabolic syndrome. Phytomedicine. 2015;22(1):138-144. doi:10.1016/j.phymed.2014.11.015

 

3 Prelibatezze semplici e stuzzicanti a base di Pesche

Ricette a Base di Pesche adatte ai Bambini

Una problematica affrontata di frequente da chi ha figli è l’introduzione nella loro dieta giornaliera di un’adeguata quantità di frutta e di verdura. Un accorgimento fondamentale per aggirare l’ostacolo è quello di presentare questi preziosissimi alimenti in modo accattivante e goloso. In questo senso può venirci in aiuto un frutto di stagione adatto alla preparazione di dolci e bevande: la pesca.

 

Perché mangiare le Pesche fa bene alla salute?

Analizzandone le caratteristiche scopriamo che le pesche sono composte per il 90% di acqua, il che le rende un frutto diuretico e depurativo, capace di incrementare le funzionalità dei reni e dell’intestino. Sono ricche in potassio, zuccheri e vitamine A, B e C. Inoltre hanno proprietà energetiche, dissetanti e – grazie alla presenza dell’acino cianidrico – vermifughe.

Svolgono anche funzioni astringenti e, se mangiate fresche, possono essere utilizzate per contrastare casi di diarrea nel bambino. Al contrario, consumandole secche, sviluppano proprietà lassative. Possono essere introdotte nell’alimentazione del neonato dopo l’anno di età, sotto forma di succo o frullato.

Dopo averne riassunto le qualità, vi proponiamo tre ricette semplici e stuzzicanti a base di pesche. Si tratta, in particolare di dolci e dessert, che mettono in primo piano la salute, riuscendo a soddisfare la golosità dei più piccoli.

 

Budino di riso alla pesca

Il budino alla pesca è un ottimo dessert di fine pasto, semplice ma sempre gradito.

Ingredienti

  • 6/7 pesche di medie dimensioni
  • 180 gr di fruttosio (da ridurre a seconda del grado di maturazione della frutta)
  • 1 lt di latte di riso
  • 350 gr di riso biologico

 

Come procedere

Aiutandovi con una forchetta, schiacciate le pesche all’interno di una ciotola (dopo averle lavate accuratamente). Unite il fruttosio e lasciate riposare fuori dal frigorifero. Nel frattempo, mettete il latte in una casseruola e aggiungete il riso, facendo stracuocere a fuoco lento. Continuate fin quando il riso sarà piuttosto morbido, ma evitate che si asciughi eccessivamente (quindi, aggiungete acqua al bisogno). Mentre il riso cuoce, prendete uno stampo da budino e imburratelo con la margarina vegetale. A parte, unite il riso e le pesche schiacciate, versandole – poi – nello stampo.

Infornate per circa 15/20 minuti o, comunque, finché il budino non appaia cotto uniformemente (fate attenzione a non cuocere eccessivamente il dolce, se volete evitare che si formi una crosta dura e gommosa sulla superficie). Lasciate raffreddare e servite a temperatura ambiente, magari decorando con qualche fettina di pesca.

 

Frullato di pesca gustoso e leggero

Ecco una merenda veloce per i più piccoli, ideale per ricaricare le batterie tra un impegno pomeridiano e l’altro.

Ingredienti

  • 2 pesche
  • 50 ml di latte di soia
  • 1 vasetto di yogurt bianco di soia

 

Come procedere

Tagliate le pesche a pezzi, dopo averle lavate accuratamente, e mettetele nel frullatore unendo gli altri ingredienti. Riducete il tutto a un composto omogeneo. Riponete il frullato in frigorifero per una mezz’ora, così da farlo raffreddare.

In estate, potete proporre ai bambini una variante più fresca aggiungendo del ghiaccio tritato grossolanamente.

 

Tortino di pesche

Il tortino di pesche è un dolce perfetto per la prima colazione o per una merenda nutriente, che si presta ad essere facilmente trasportato anche a scuola usando contenitori ermetici o della semplici stagnola.

Ingredienti per 4 tortine

  • 100 ml di latte di riso
  • 100 ml circa di pesca frullata (corrispondente a 150 gr di pesche intere circa)
  • 2 cucchiai di succo di limone
  • 70 gr di fruttosio
  • 40 gr di mandorle
  • 30 ml di olio extravergine di oliva biologico, spremuto a freddo
  • 200 gr di farina integrale
  • 1 bustina di cremor tartaro
  • 1 pesca per decorare

 

Come procedere

Per prima cosa frullate le pesche con un mixer a immersione. Aggiungete il latte e frullate nuovamente, fino a ottenere un composto liquido (ricordatevi di tenere da parte una pesca per la decorazione finale).

Dopo aver versato l’impasto in una ciotola capiente, aggiungete – in ordine – la farina, il fruttosio, il cremor tartaro, il succo di limone e l’olio extravergine. Unite, ora, nella ciotola anche il frullato di pesche e latte, mescolando fino a ottenere un composto omogeneo.

Tritate le mandorle e unitele al composto, tenendone alcune per la decorazione finale.

Versate con attenzione il composto negli stampini e decorate con pezzi di pesche e con mandorle tritate. Infornate il tutto a 180° per circa 20 minuti. Controllate la cottura con uno stecchino e, una volta sfornate le tortine, lasciatele raffreddare. Buon appetito!

 

Come consumate in genere la pesca? Condividete con noi altre ricette adatte ai bambini sul blog e sulla nostra pagina Facebook!

cibi fermentati

7 cibi fermentati per la salute dell’intestino

I batteri che si riproducono durante il processo della fermentazione sono alla base di numerosi prodotti della nostra cucina, dal pane al vino. In generale, sono una vera iniezione di microrganismi benefici per il nostro apparato digerente: vediamo i più salutari.

 

Più batteri buoni e meno batteri cattivi, così il nostro intestino funziona bene!

La fermentazione è un processo chimico che consente di liberare l’energia contenuta nello zucchero glucosio, per renderla utilizzabile, ed è compiuta da lieviti e batteri in assenza d’ossigeno.

Ad essa si devono prodotti come pane, vino, birra, formaggi, aceto, yogurt e altro ancora. Si tratta di un procedimento antico, utilizzato per secoli per conservare più a lungo i cibi.

Le proprietà benefiche di cibi e bevande fermentate si notano in una più favorevole digestione e benessere dell’apparato digerente: questo perché essi contribuiscono ad aumentare il numero di batteri “buoni” che transitano nel nostro intestino, contribuendo quindi alla sua regolarizzazione. La flora batterica sana inoltre, è indispensabile per avere un sistema immunitario forte e per regolarizzare l’umore: infatti, proprio la flora batterica è responsabile della produzione del 95% di serotonina presente nel nostro corpo, volgarmente chiamata la molecola della felicità.

 

Lo yogurt è uno dei i cibi fermentati per eccellenza:

nasce infatti dall’azione di due microrganismi, il Lactobacillus bulgaricus e lo Streptococcus thermophilus che, riproducendosi velocemente, aumentano il livello di acidità del latte, trasformando il lattosio in acido lattico, che provoca in bocca il tipico sapore gradevolmente acidulo e in un secondo momento lo coagulano leggermente, addensando le proteine come la caseina, provocando nello yogurt l’aspetto cremoso che tutti conosciamo. I benefici dello yogurt sulla digestione sono noti da sempre: è un vero e proprio pieno di fermenti lattici che aiutano l’apparato digerente e rafforzano il sistema immunitario.

 

 Il nuovo Kefir, bevanda per il colesterolo e la salute

Il kefir è una bevanda originaria del Caucaso, che si produce applicando al latte (di mucca o di capra) o all’acqua un complesso di kefiran, batteri e lieviti. Il kefiran è il complesso di polisaccaridi prodotto dagli stessi lieviti e batteri. Il kefir aiuta a regolarizzare il funzionamento dell’intestino, a riequilibrare la flora intestinale e a contrastare il colesterolo “cattivo”.

 

La vitamina B dei crauti aiuta la mucosa intestinale

Anche i crauti sono un prodotto fermentato: la materia prima è il cavolo cappuccio, che contiene già la flora batterica necessaria alla fermentazione. Oltre agli effetti positivi sulla flora intestinale, l’acido lattico dei crauti e la vitamina B aiutano la mucosa dell’intestino danneggiata a ricostituirsi.

 

L’utilizzo del lievito madre nella panificazione rende il pane più digeribile

La lenta fermentazione permette inoltre la nascita di una maggiore quantità di lactobacilli benefici come Saccharomyces, Candida, Lactobacillus, Pediococcus, Weissella e Leuconostoc, utili al nostro apparato digerente.

 

Anche l’aperitivo può essere salutare con le Olive fermentate

La fermentazione è applicabile anche alle olive, mediante l’aggiunta di Leuconostoc mesenteroides e Saccharomyces cerevisiae, oltre a Lactobacillus plantarum e brevis. Esistono in realtà due tecniche di preparazione: quella spagnola e quella greca. Entrambe con numerosi benefici sul nostro apparato digerente.

 

Il Tè kombucha, dolce, salutare e fermentato

Diffuso in Estremo Oriente, è il prodotto della fermentazione del tè mediante l’utilizzo di un fungo particolare chiamato Scoby e succhi di frutta naturali, e può essere aromatizzato con  noce di cocco o di zenzero e limone. Facilita la digestione, aiutando non solo l‘intestino ma anche lo stomaco. È considerato benefico anche per le persone che soffrono di calcoli renali.

 

ACHILLEA LA PIANTA DI APRILE

Achillea: Un cerotto della natura

Se vi state chiedendo perché includere Achillea millefolium, in un percorso alimentare, dobbiamo partire dalle origini, a Castore Durante per l’esattezza, medico e cittadino romano del 1500.

 

Il rimedio di Achille 

Il nome deriva proprio da Achille, in quanto il racconto vuole che l’eroe impiegò la pianta durante l’assedio di Troia per curare le sue ferite. Fu poi Castore Durante, medico romano del 1500 che realizzò una grandissima raccolta di piante medicinali descrivendone aspetto e proprietà chiamato ‘’Herbario Nuovo’’, a descriverne le doti, definendola come un vero e proprio cerotto naturale, in grado di lenire e riparare i tessuti.

 

 Achillea millefoglie e mille proprietà

 

Il Ministero della Salute attribuisce ad alcune parti di questa pianta (capitula e foglie) una ‘’funzione digestiva’’‘’contrasto dei disturbi del ciclo mestruale’’ ‘’regolazione motilità’’, inoltre attribuisce al solo olio essenziale anche una ‘’funzione epatica’’ e ‘’benessere di naso e gola’’.

La grande tradizione e l’utilizzo di lunga data di questa pianta, ne fanno un rimedio conosciutissimo e per questo sicuro. Date le sue proprietà cicatrizzanti è comunque una pianta da sconsigliare in caso di assunzione di anticoagulanti. 

 

Tra i principi attivi responsabili degli effetti positivi di Achillea millefolium troviamo sicuramente l’olio essenziale ricco di cariofillene, flavonoidi, acidi organici, tannini idrolizzabili e cumarine

 

L’importanza di Achillea in un percorso alimentare:

Tra le proprietà di Achillea millefolium è importante ricordare quella come antispasmodico, utile per facilitare i processi digestivi. La sua peculiarità di contrastare la mancanza di appetito e di stimolare la secrezione biliare, rende Achillea un valido aiuto per tutte quelle situazioni in cui l’alimentazione abitudinaria subisce una variazione.

Ogni cambio di abitudine, infatti, prevede un periodo di adattamento che varia da persona a persona.

 

Questo adattamento si può riflettere in qualche piccolo disordine digestivo, per il quale l’aiuto di una pianta polivalente sul sistema digerente come Achillea millefolium può rivelarsi utile.

la pianta di febbraio

Le proprietà del carciofo. Una su tutte: la detossificazione

Cynara Scolymus, meglio conosciuto come il carciofo, oltre che essere un delizioso ortaggio possiede proprietà e caratteristiche fondamentali per una persona che sta seguendo un percorso alimentare.

È noto per le sue proprietà di detossificazione, ma è importante fare chiarezza:

 

Verdura di stagione e rispetto del microclima

 

Esistono più di 90 varietà di carciofi in tutti il Mondo. Nella sola Italia ricordiamo tra gli altri, lo spinoso sardo con una grossa spina giallastra terminale, lo spinoso di Liguria e lo spinoso di Palermo. Ma anche quelli inermi come il romanesco dai grossi capolini sferici, il violetto di Toscana, primaverile, il precoce di Chioggia, il violetto di Catania e il violetto di Provenza, rifiorente tutto l’anno.

Il consumo di verdure di stagione e nel rispetto del microclima proprio della zona di provenienza è un fattore decisivo di una buona alimentazione.

Il quotidiano consumo di carciofo, al di là del piacere e delle sue qualità organolettiche non permette però di evidenziare significativi effetti di detossificazione.

 

 

Il potere di detossificazione tra le principali proprietà del carciofo

 

Il Ministero della Salute attribuisce ad alcune parti di questa pianta (capitula e foglie) una ‘’funzione digestiva’’ e ‘’funzione epatica’’ intesa come sostegno al fegato ed ai processi di digestione. Alle sole foglie di carciofo inoltre viene attribuita la funzione depurativa dell’organismo.

 

La tradizione erboristica del carciofo e gli studi scientifici in merito vanno nella stessa direzione.

Una revisione del 2015 ha studiato prima, e sottolineato poi, l’effetto protettivo nei confronti del fegato da parte delle foglie di carciofo. (Ben Salem M, Affes H, Ksouda K, et al. Studi farmacologici sull’estratto di foglie di carciofo e sui loro benefici per la salute. Alimenti vegetali Hum Nutr . 2015)

Le proprietà antiossidanti nei confronti del fegato sono attribuite alla cinarina, il principio attivo contenuto nel carciofo. Interessante evidenziare come la sola somministrazione di cinarina non produce gli stessi effetti protettivi, per questo si rivela importante la qualità della materia prima a dispetto del contenuto del solo principio attivo.

 

Cosa succede quando si perde peso?

 

Un percorso alimentare volto alla perdita di peso deve tenere in considerazione almeno 4 effetti imprescindibili, per uno dei quali la detossificazione si rende necessaria.

La pelle invecchia: durante un percorso dimagrante è fondamentale bere tanto, sia per facilitare il drenaggio dei liquidi e delle scorie, sia soprattutto per mantenere in salute la pelle. Per è una buona abitudine anche utilizzare creme idratanti e prediligere alimenti ricchi di beta carotene, vitamina E che proteggono la pelle.

  1.  2.Si rischia di avere pelle in eccesso: questo aspetto si può limitare solo attraverso l’attività fisica, moderata ma costante, che provvederà a tonificare le parti del corpo più a rischio (sotto braccio, glutei, addome, interno coscia). È importante anche perdere peso in maniera coscienziosa, le linee guida suggeriscono di perdere massimo il 5% del proprio peso al mese, non più velocemente!
  2. Reni e fegato si sovraccaricano: questo succede perché nel grasso corporeo sono immagazzinate tutte le sostanze di scarto o tossiche accumulate nel corso della vita. Tutte le tossine che respiriamo, che mangiamo o che assumiamo per mezzo di una alimentazione contaminata o accidentalmente se non vengono eliminate si localizzano nel grasso. La perdita di peso, quindi la perdita di massa grassa, riversa in circolo tutte queste sostanze che, ora si, devono essere eliminate!

Un percorso di detossificazione, grazie alle proprietà del carciofo è utilissimo in questo caso, per sostenere la funzione degli organi emuntori, in un così sovraffollato momento.

 

Bere tanto, praticare attività fisica e sostenere gli organi emuntori sono le regole base per mantenere la pelle elastica e giovane, tonificare il corpo per ri-modellare le nuove forme ed effettuare una detossificazione delle scorie dell’organismo accumulate.

Stress: un ulteriore fattore da tenere in considerazione è lo stress che spesso può accompagnare l’attuazione di un percorso alimentare. Una corretta detossificazione è molto importante anche in questo caso per mantenere l’organismo leggero e non appesantire oltremodo il carico emotivo del momento.

 

Un percorso nutrizionale ben eseguito deve lasciare il posto alla sola motivazione ed al benessere ritrovato.

risultati del Metodo 3EMME

I risultati del Metodo 3EMME

Abbiamo da poco festeggiato i 10 anni del Metodo3EMME. Un percorso ricco di soddisfazioni, nato nel 2009 ed arrivato fino ad oggi senza intoppi e con tanta energia per regalare buoni propositi a tante persone.

Grazie alla ricerca scientifica ed al continuo lavoro dei Biologi nutrizionisti di Santiveri, il percorso alimentare Metodo 3EMME si è rivelato efficace e sicuro.

 

Ma cosa rende realmente merito ad un percorso alimentare?

 

La prima raccolta dati che certifica i risultati del Metodo 3EMME

 

Proprio così.

A partire dal 2019 tutti i centri 3EMME sparsi per l’Italia si sono dotati di un sistema di raccolta schede clienti, in modo da ottenere due grandi vantaggi:

1- Monitorare settimana dopo settimana i progressi delle persone che seguivano il Metodo 3EMME, per rendere visibili anche graficamente i risultati.

2- Ha permesso una prima grande raccolta dati per studiare in maniera ‘’osservazionale’’ i risultati ed i benefici che il Metodo 3EMME apporta a livello di perdita di peso e massa grassa.

 

 La prima raccolta di questo genere per un percorso alimentare

 

Si tratta della prima raccolta di questo genere, e da una prima raccolta ha permesso di ‘’osservare’’ i risultati di più di 500 percorsi alimentari.

I risultati confermano coerentemente come tramite il Metodo 3EMME si raggiunga un equilibrio del peso corporeo, in linea con il peso di partenza di uomini e donne.

Si evidenzia chiaramente come l’alternarsi delle fasi del percorso: Reset, Restart, Remix e Regular sia propedeutico ad evitare il classico ‘’blocco metabolico’’, ovvero l’interruzione della perdita di peso a seguito di una dieta qualsiasi.

Questo a conferma delle ultime ricerche scientifiche che pongono la ciclicità dei carboidrati come fattore determinante per il blocco metabolico. La scelta dei cibi e le combinazioni adatte permettono di limitare ed evitare questo ostacolo.

 

Un risultato molto interessante riguarda l’ultima fase: Regular.

 

Alla fine delle 10 settimane i benefici continuano

 

Peso corporeo e massa grasso continuano a calare anche nella fase Regular, ovvero dalle settima alla decima settimana, la fase in cui la persona ha appreso i principi della Vera Dieta Mediterranea.

Il Metodo 3EMME infatti non deve essere considerato al pari di una classica dieta che presenta un inizio, uno svolgimento ed una fine.

Ma bensì prevede solo un inizio. Questo inizio, che parte dalla detossificazione e continua con un nuovo svezzamento alla Dieta Mediterranea, non terminerà più e si protrarrà nel nuovo stile di vita, responsabile dell’equilibrio del peso futuro.

 

Questo è il motivo per cui i grafici mostrano riduzioni di peso corporeo e di massa grassa in continua crescita nelle ultime 3 settimane, fino alla decima.

 

 

la spesa di dicembre

La Spesa di Dicembre

Manca poco all’arrivo dell’inverno e delle feste.

Per questa spesa di dicembre vince il gusto della tradizione con un occhio attento alle scelte etiche e salutari.

Le difese immunitarie si rinforzano a colazione

Il mese di dicembre, si accende di luminarie e si tinge a festa per il Natale imminente. Arriva l’inverno e con esso il freddo e qualche fiocco di neve. Per evitare di incorrere nei primi malanni di stagione e godersi a pieno il periodo natalizio, la spesa di dicembre dovrà essere ricca di vitamina C e di antiossidanti, in modo da rendere la nostra colazione un vero e proprio tocca sana.

Arance, Mandarini, Kiwi, Limoni e Cachi saranno i protagonisti delle nostre colazioni e spuntini, insieme alla Barbabietola tubero caratterizzato da un colore rosso-violaceo dovuto alla presenza di betalaine, molecole antiossidanti e antinfiammatorie. Ideali saranno spremute, estratti o macedonie da accompagnare con frutta secca.

Attenzione alla frutta dopo i pasti!

La classica abitudine di consumare frutta dopo il pasto, come mandarini o castagne, non si concilia con il mantenimento della linea.

Infatti i livelli di glicemia, che dopo un pasto si alzano, rischiano di subire una vera e propria impennata se a fine pasto ci aggiungessimo anche la frutta! Quindi ricorda di consumare la frutta (e i dolci) lontano dai pasti, molto meglio negli spuntini di metà giornata.

 

 L’orto di dicembre vince il verde

 

L’orto di dicembre offre Broccoli, Carciofi, Cardi, Cavolfiori, Cavoli, Cime di rapa, Indivia, Radicchi, Scorzonera, Sedano, Sedano rapa, Spinaci e anche la Zucca.

Le verdure che resistono alle gelate invernali sono prevalentemente a foglia verde e di carattere predominante amaro. Per consumarle l’ideale è preparare zuppe o vellutate calde, un piatto serale leggero e ristoratore, ma anche torte salate che si possono rivelare pratici antipasti, secondi leggeri o spuntini pomeridiani.

Attenzione agli spinaci freschi. C’è un trucco per assorbire più ferro dagli spinaci, ovvero condirli con una spruzzata di limone. L’agrume, ricco di vitamina C, consente di aumentare la quota di ferro assimilato fino al 20%.

 

Per il pranzo di Natale gusto della tradizione… in salute

 

Come non rinunciare ai pranzi e/o cene delle feste mantenendo la linea?

La spesa di dicembre dovrà essere una spesa etica e salutare, anche nei regali, in modo da poter affrontare le feste a cuor leggero.

  1. Frutta e verdura a kilometro zero, scegliendo nei limiti del possibile i prodotti del produttore vicino casa, sempre disponibile.
  2. Olio Extra Vergine di Oliva Mono Varietale anche come idea regalo!
  3. Evitare sempre frutta e dolci alla fine del pasto.
  4. Concedersi estratti detox a base di Sedano al mattino sia nei giorni precedenti, che nei giorni successivi ai pranzi delle feste
  5. Dedicarsi a camminare o passeggiate sempre mattutine o pomeridiane e leggera attività fisica (PS. Altro mito da sfatare: prestate attenzione alle classiche camminate dopo i pasti, rischiano di rallentare la digestione!)

E il panettone? Anche in questo caso è la scelta etica durante la spesa che farà la differenza.

Senza rinunciare al gusto della tradizione, sarà più che sufficiente scegliere un panettone farcito con frutta secca, perché la frutta secca è capace di controllare la glicemia, o fatto con farina integrale e con lievito madre.

 

 Verde: cicoria, pulizia, disintossicazione e depurazione

 

Proprio le sostanze che caratterizzano il sapore amaro della cicoria, i polifenoli, risultano essere preziosi alleati del nostro organismo. Mangiare quotidianamente erbe amare consente di eliminare le tossine accumulate nel nostro corpo e di migliorare il funzionamento dell’intestino.

Il ruolo dei polifenoli è anche quello di stimolare il sistema immunitario ad una azione globale contro i problemi di stagione e non solo, e di giovare alla circolazione.

 

Il pesce di stagione nella spesa di dicembre

 

La stagionalità del pesce permette di avere a disposizione un prodotto sano, etico e di qualità. La lista del pescato di dicembre è lunga, così da permettere ampia scelta per le ricette di pesce: alici, calamaro, cefalo, dentice, mazzancolla, moscardino, nasello, orata, polpo, rombo, sarago, sardina, seppia, sgombro, sogliola, spigola, spinarolo, triglia, vongola verace.

La sardina è un pesce azzurro comune nel mar Mediterraneo. Si riconosce per le piccole dimensioni, non supera i 20 cm, la forma allungata e compressa. Vive in banchi molto numerosi ce compie ampi spostamenti, dal Canale di Sicilia all’Adriatico.

 

Castagne: per la motilità intestinale e lo stress

 

Le castagne sono un frutto molto prezioso, sia per la bellezza degli alberi, sia per le loro caratteristiche energetiche e nutritive.

Le castagne sono importanti per il nostro benessere poiché sono tra gli alimenti che fanno bene, soprattutto: alla motilità dell’intestino, il buon apporto di fibre le rende particolarmente adatte contro la stitichezza, in quanto aiutano a regolarizzare l’apparato intestinale, allo stress e tono dell’umore in quanto il loro valore energetico le rende ottime per combattere stress e stanchezza e anche contro l’influenza dei periodi invernali, per recuperare le forze, agendo come ricostituente naturale.

Le castagne sono ricche di calorie e per questo il loro consumo non deve superare le tre volte la settimana.

 

Acidosi e infiammazione

Acidosi e Infiammazione

Per acidosi si intende un aumento delle sostanze acide nell’organismo e questo avviene quando aumentano le sostanze di carattere acido che introduciamo o, per contro, quando diminuiscono le sostanze alcaline

 

 L’acidosi metabolica che abbassa il ph

 

Normalmente l’organismo elimina efficacemente le scorie metaboliche acide, ma se introduciamo un eccesso di sostanze che aumentano l’acidificazione, corriamo il rischio di creare un accumulo nella matrice extracellulare. Questo accumulo fa abbassare il ph fisiologico di sangue e liquidi del corpo.

Cosa causa l’acidosi?

Esistono diversi alimenti in grado di acidificare l’organismo, specialmente formaggi e carne processata. Nella tabella vengono catalogati per il Carico Potenziale Acido ai Reni (PRAL) un indice calcolato in base al loro contenuto di proteine, fosforo, potassio, magnesio e calcio.

Altre cause che possono portare all’acidosi dell’organismo sono: alimenti sempre di origine animale che creano fermentazioni e/o putrefazioni che determinano disbiosi nell’intestino, stress, carico tossico o reazioni immunologiche o altri processi che privano le cellule di ossigeno e altri nutrienti.

Ma anche la mancanza nella dieta di sufficienti minerali alcalini utili alla compensazione.

 

La matrice cellulare è il centro di scambio di informazioni

 

L’acidosi è uno stato pericoloso del nostro organismo, le scorie metaboliche che stagnano nella matrice extracellulare alterano le funzioni cellulari, gli scambi reciproci di informazioni e di energia. Questo comporta intossicazione, stanchezza, infiammazione, irritabilità o eccitazione del sistema nervoso, aumento dei radicali liberi, indebolimento del sistema immunitario, intossicazione del fegato e del sistema linfatico, ecc.

Tutto inizia dalla matrice extracellulare vero ‘’tessuto di supporto’’ che, in condizioni di carenza di ossigeno, non svolge i suoi compiti in maniera ottimale.

Acidosi e Infiammazione sono la base delle malattie cronico degenerative

L’acidosi della matrice extracellulare genera una condizione infiammatoria. Questo evento può essere limitato introducendo alimenti alcalinizzanti e antiossidanti.

Un giusto metodo alimentare deve considerare alimenti alcalini come frutta e verdura ogni giorno, in momenti ben precisi: verdura cruda prima del pasto, capace anche di ridurre il carico glicemico dell’intero pasto (altra causa di infiammazione), frutta lontana dai pasti, ottima per spuntini mattutini o pomeridiani.

Vediamo in tabella gli alimenti alcalini elencati per il loro valore PRAL

Tavola acidosi 3emme