Il carciofo e le sue proprietà nutrizionali

Il carciofo e le sue proprietà nutrizionali

Arriva nel periodo invernale ad “illuminare” il nostro menù settimanale: il Carciofo, ortaggio della famiglia delle Asteraceae, è la “star” dell’orto, sia per i suoi valori nutrizionali, sia per le sue proprietà benefiche.

Il carciofo, può essere un’ottima opzione per proteggere ed aiutare il fegato durante un percorso dimagrante o per chi volesse effettuare una profonda disintossicazione.

I valori nutrizionali del carciofo

 

Il carciofo, oltre ad essere un alimento gustoso, è amico della linea, soprattutto dopo le abbuffate natalizie: i carciofi crudi hanno pochissime calorie, fra 18 e 22 Kcal ogni 100 grammi di prodotto, e vantano una tabella nutrizionale praticamente perfetta.

Quantità per 100 g:

  • Grassi 0,2 g, di cui 0,1 acidi grassi polinsaturi, i grassi “buoni”
  • Carboidrati 11g, di cui 5 g di fibre alimentari, che favoriscono il benessere intestinale
  • Calcio 44 mg
  • Magnesio 60 mg
  • Vitamina C 11,7 mg
  • Ferro 1,3 mg

Per conservare al meglio le sue proprietà, tra cui la vitamina C ed i tanti flavonoidi, è consigliabile cuocere il carciofo a basse temperature, come la cottura a vapore, e condirlo con qualche goccia di limone ed olio d’oliva.

 

Le proprietà benefiche

 

Il carciofo è un must per i percorsi disintossicanti, poiché agisce sul circuito fegato-intestino, favorendo l’equilibrio intestinale e il drenaggio delle tossine accumulate a livello epatico.

Sfogliamo insieme le ultimissime notizie sui principi attivi più interessanti ed efficaci:

  • I derivati dell’acido caffeico sono epatoprotettivi e antiossidanti, tra questi evidenziamo l’acido clorogenico, polifenolo dalle proprietà antinfiammatorie e protettive a livello cardiovascolare, ma anche antibiotico e antifungino; la cinarina, metabolita secondario che stimola la secrezione biliare e controlla il colesterolo, inibendo alcuni enzimi che concorrono alla sua sintesi; (1)

 

  • Wafa Rhimi et al., Effect of chlorogenic and gallic acids combined with azoles on antifungal susceptibility and virulence of multidrug-resistant Candida spp. and Malassezia furfur isolates, Medical Mycology, Volume 58, Issue 8, Novermber 2020, Pages 1091–1101.

 

 

  • La rutina è un flavonoide che rafforza le pareti dei capillari, riducendo i danni indotti dall’ossidazione dell’LDL, favorisce la formazione di collagene e la mineralizzazione ossea, riducendo il rilascio delle citochine infiammatorie che stimolano i processi di eliminazione del calcio; (2)

 

 

 

 

  • L’inulina è un carboidrato non disponibile (cioè non digeribile dagli enzimi prodotti dall’organismo umano) che aiuta il mantenimento dell’equilibrio della flora batterica intestinale, un recentissimo studio pubblicato sull’ American Journal of Clinic Nutrition dimostra come l’assunzione giornaliera di cibi ricchi di inulina, come appunto i carciofi, in sole 2 settimane abbia favorito l’aumento dei Bifidobatteri,  batteri cosiddetti “buoni”, a dispetto dei Clostridium e Ruminococcus callidus, batteri Gram positivi , il cui aumento va di pari passo con disturbi infiammatori a carico del colon. (3)

 

 

  • Sophie Hiel et al., Effects of a diet based on inulin-rich vegetables on gut health and nutritional behavior in healthy humans, The American Journal of Clinical Nutrition, Volume 109, Issue 6, June 2019, Pages 1683–1695

 

 

 

 

 

tarassaco, proprietà e benefici

Tarassaco, proprietà e benefici

Soffione, dente di leone, dente di cane, piscialletto, girasole dei prati: tanti nomi per una sola pianta, il Tarassaco.

Il tarassaco (Taraxacum officinale) è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Asteracee. Con le sue proprietà coleretiche, colagoghe e diuretiche, è un ottimo aiuto per contrastare  i problemi digestivi e stimolare la diuresi: non a caso il suo nome scientifico deriva dalla combinazione delle parole greche “tarakè” (scompiglio) e àkos (rimedio), un vero e proprio alleato contro i nostri “disordini” quotidiani.

 

Calorie e valori nutrizionali del tarassaco

 

I valori nutrizionali del tarassaco permettono di usarlo sia come alimento che come erba curativa. Di questa pianta si utilizzano la radice, il fiore e anche le foglie: queste ultime possono essere consumate fresche o inserite in gustose ricette.

Il tarassaco è una delle pianta per eccellenza: privo di colesterolo, povero di carboidrati, favorisce anche la regolazione dell’intestino grazie alla cospicua presenza di fibra alimentare.

In 100 grammi di foglia di tarassaco sono contenute 45 chilocalorie e i nutrienti principali sono:

  • proteine (2,7 grammi) 
  • carboidrati (9,2 grammi)
  •  fibra alimentare (3,5 grammi) 
  • calcio (187 milligrammi )
  • potassio (397 milligrammi) 
  •  vitamina C (35 milligrammi, il 58% della dose giornaliera raccomandata) 
  •  vitamina A (508 microgrammi, il 63% della dose giornaliera raccomandata)

 

Le proprietà benefiche del tarassaco

Se i valori nutrizionali del tarassaco sono perfetti per integrare una dieta equilibrata, le proprietà  benefiche di questa pianta la candidano tra i primi supporter per i nostri percorsi detox.

  • Flavonoidi, come la luteolina, l’acido caffeico e il clorogenico vantano proprietà invidiabili: oltre ad essere ottimi antiossidanti, stimolano la sintesi e il drenaggio biliare, favorendo il decongestionamento epatico e il transito intestinale, riducono l’attività degli enzimi glicosidasi e amilasi, diminuendo l’assorbimento dei carboidrati

 

  • I lattoni sesquiterpenici, come il tarassacoside, hanno dimostrato un’azione anti-infiammatoria e diuretica già a 5 ore dall’assunzione dell’estratto, non alterando né il volume delle urine, né i valori del sodio

 

  • L’inulina, fibra non assorbibile dagli enzimi prodotti dall’organismo umano, non solo migliora l’equilibrio intestinale, ma favorirebbe anche la gestione degli zuccheri, riducendone l’assorbimento.

 

Bibliografia:

Fonyuy E. Wirngo et al., The Physiological Effects of Dandelion (Taraxacum Officinale) in Type 2 Diabetes, Rev Diabet Stud. 2016 Summer-Fall; 13(2-3): 113–131. Published online 2016 Aug 10.

Bevin A. Clare et al., The Diuretic Effect in Human Subjects of an Extract of Taraxacum officinale Folium over a Single Day, The Journal of Alternative and Complementary MedicineVol. 15, No. 8, Published Online:13 Aug 2009

 

la pianta del mese: vite rossa

Vite Rossa. Riparte il microcircolo

Originaria del bacino del Mediterraneo la Vitis Vinifera (Vite Rossa) è nota da tempo per avere una interessante azione di sostegno al microcircolo e venotonica. Utilissima per contrastare edemi, gonfiori e disturbi circolatori delle gambe.

 

 I difetti del microcircolo

 

Sentiamo spesso parlare di microcircolo come responsabile di edemi, gambe pesanti, gambe gonfie. Ma a cosa è dovuto e cosa c’è alla base di questo meccanismo?

Esiste un delicato equilibrio tra capillari e sistema linfatico: nelle gambe i piccoli capillari rilasciano circa il 10% di escrezioni, le quali vengono assorbite dal sistema linfatico. Quando questo meccanismo si intoppa il riassorbimento non avviene e vi è la comparsa dei famosi ‘’ristagni’’ o edemi. 

Non esistendo una pompa o un organo propulsore deputato a regolare questo meccanismo, il vero motore del processo di riassorbimento è la muscolatura delle pareti dei capillari.

 

Povera cute 

La cute concentra il maggior numero di piccoli capillari, per cui i difetti del microcircolo si concentrano in essa e si possono manifestare sotto forma di inestetismi.

I fattori che facilitano i difetti del microcircolo sono:

  • La postura, intesa come mantenimento di una posizione in maniera prolungata (sempre in piedi, sempre seduti)
  • L’obesità
  • Stili di vita poco salutari
  • Gravidanza
  • Contraccettivi orali
  • Precedenti trombosi venose


Durante un percorso alimentare volto al dimagrimento è bene prestare molta attenzione anche al drenaggio dei liquidi ed alla salute della cute. Il sostegno delle pareti dei vasi come l’azione venotonica esercitata dalla vite rossa si rende utile e necessaria.


Le proprietà della Vite rossa

 

Principi attivi antiage anche per…… astemi

Gli estratti ottenuti dalla buccia del frutto della Vite rossa ed anche dai suoi semi sono la principale fonte di principi attivi quali, in particolare le proantocianidine e resveratrolo, oltre a flavonoidi, acidi grassi polinsaturi, Sali minerali e vitamine.

Le proantocianidine costituiscono quasi il 95% dell’estratto di semi ed hanno dimostrato forte attività antiossidante e protettrice delle pareti dei vasi sanguigni.

Grandissima importanza la riveste anche il resveratrolo, un classico principio attivo antiage presente nel vino e, per questo, consigliato a persone astemie che potrebbero assumerlo con più difficoltà. Al resveratrolo vengono attribuite diverse proprietà tra cui antiossidante nei confronti di radicali liberi, antinfiammatoria, migliora la circolazione del sangue e possiede effetto antiaterogeno.

 

La Vite rossa viene impiegata tradizionalmente in fitoterapia per ridurre la fragilità capillare, renderli più tonici e resistenti, ed è utile nel ridurre i disagi dovuti ai ‘’difetti del microcircolo’’ tra cui il conosciutissimo effetto anti-edemi.

 

L’importanza di Vite Rossa in un percorso alimentare

 

Le proprietà riconosciute a questa pianta si rivelano strategiche durante un percorso alimentare: 

 

  • Favorisce il tono dei vasi sanguigni contrastando il ristagno dei liquidi
  • Protegge la pelle dai danni di radicali liberi e da possibili difetti del microcircolo che potrebbero sfociare in inestetismi cutanei

Forte antiossidante: seguire un percorso alimentare, soprattutto in un secondo momento dopo la motivazione iniziale, potrebbe provocare un piccolo stress, inoltre, la perdita di massa grassa mobilità i depositi in cui risiedono anche xenobiotici di varia natura. Sostenere il tono dell’umore ed assicurarsi una risposta vigorosa contro i radicali liberi grazie al resveratrolo della Vite rossa è di fondamentale importanza per ottenere un equilibrio del peso in salute e luminoso.

boldo pianta di luglio

Boldo la pianta per la digestione difficile

Il boldo è una pianta di origine sud americana dalle note proprietà a favore del fegato e delle digestioni ‘’difficili’’

Perché a volte la digestione risulta difficile? 

Questa alterazione della funzione digestiva è caratterizzata da sonnolenza, pesantezza, mal di testa. A volte possono insorgere anche dolori addominali, dolori a livello proprio dello stomaco, ma anche aerofagia, flatulenza, fino al reflusso gastro esofageo.

La causa può essere di tipo infiammatorio, ovvero se è già presente una condizione di reflusso o gastrite. Le abitudini che favoriscono questo problema sono: dieta ad alto contenuto di sale, consumare pasti velocemente, stendersi dopo mangiato come anche fare attività motoria dopo i pasti e soprattutto, il consumo di alcol o il fumo.

 

Perché il boldo per la digestione 

 

La pianta del Boldo ha una antica tradizione di utilizzo. Già nella tradizione popolare dei popoli delle Ande era nota come pianta dal positivo effetto sul fegato e dalle proprietà digestive e blandamente stimolanti.

Un vero alleato per il sistema digerente. Deve le sue proprietà ai principi attivi flavonoidi e alcaloidi che hanno effetto colagogo, ovvero stimolano il rilascio della bile e ne migliorano le caratteristiche. Questo permette di digerire meglio i nutrienti che assumiamo con la dieta rendendo, appunto, la digestione più facile e meno ‘’energicamente dispendiosa’’ per il nostro organismo.

 

Azione a 360° sull’apparato digerente

La bibliografia scientifica segnala diverse proprietà riguardanti il boldo come pianta o come estratto della stessa. Gli effetti più interessanti riguardano sempre l’apparato gastrointestinale con azione che va dalla inibizione di Helicobacter pylori (Pastene E, 2014), al sostegno della rigenerazione epatica (Figueiredo MB, 2016) fino alla inibizione di enzimi coinvolti nei processi della sindrome metabolica (Villiger A, 2015).

 

Il Ministero della Salute attribuisce alle foglie del Boldo una ‘’funzione digestiva’’, ‘’funzione epatica’’, ‘’drenaggio dei liquidi corporei’’ e ‘’regolarità del transito intestinale’’.

La grande tradizione e l’utilizzo di lunga data di questa pianta, ne fanno un rimedio conosciutissimo e per questo sicuro

 

L’importanza del boldo in un percorso alimentare:

 

Tra le proprietà riconosciute a questa pianta i benefici più importanti per i quali il Boldo è importante in un percorso dimagrante sono:

 

  • Protegge il fegato, permettendogli di adempiere alle sue fisiologiche funzioni di depurazione e detossificazione
  • Aiuta la digestione stimolando la risposta gastrica. Durante un percorso alimentare è importantissimo che il sistema digerente funzioni correttamente ed al massimo delle sue potenzialità. Il boldo può aiutare in caso di digestione lenta.
  • Leggermente stimolante per evitare occasionali episodi di stitichezza

 

 Pastene E, Parada V, Avello M, Ruiz A, García A. Catechin-based procyanidins from Peumus boldus Mol. aqueous extract inhibit Helicobacter pylori urease and adherence to adenocarcinoma gastric cells. Phytother Res. 2014;28(11):1637-1645. doi:10.1002/ptr.5176

Figueiredo MB, Santana VR, Nardelli MJ, et al. The effect of the aqueous extract Peumus boldus on the proliferation of hepatocytes and liver function in rats submitted to expanded hepatectomy. Acta Cir Bras. 2016;31(9):608-614. doi:10.1590/S0102-865020160090000006

Villiger A, Sala F, Suter A, Butterweck V. In vitro inhibitory potential of Cynara scolymus, Silybum marianum, Taraxacum officinale, and Peumus boldus on key enzymes relevant to metabolic syndrome. Phytomedicine. 2015;22(1):138-144. doi:10.1016/j.phymed.2014.11.015

 

esercizi per le braccia

Esercizi per le braccia, tre esercizi da eseguire a casa

Parliamo spesso dell’importanza assunta, in fase di dimagrimento, dall’attività fisica. Una convinzione che ci ha portati a fare di Metodo 3Emme un percorso su più fronti che mira a mantenere e stimolare la massa magra presente, a discapito di quella grassa. Per fare ciò è necessario dedicarsi a sessioni di allenamento periodiche, da fare anche in casa e con moderazione. 

Oggi ci concentriamo su una parte del corpo spesso sottovalutata, soprattutto dalle donne: le braccia. Vediamo tre esercizi che possono essere facilmente replicati a casa propria e che permettono di ottenere buoni risultati se eseguiti con costanza.

Esercizi per le braccia: dimagrire e tonificare allo stesso tempo!

Alzate laterali

Questo semplice esercizio permette di rassodare le spalle, rinforzandole.

In piedi, divaricate leggermente le gambe (tanto quanto la larghezza delle vostre spalle) e cercate di tenere gli addominali contratti per non ondeggiare con la schiena. Tenete le braccia distese lungo i fianchi, con i palmi rivolti verso il pavimento.

A questo punto sollevatele, fino a portarle in linea con le spalle. Mantenete la posizione per tre secondi e riscendete. Potete ripetere il movimento per 15 volte consecutive e fare 2 serie, con una pausa di 30 secondi per permettere il recupero muscolare.

 Tricipiti

Un esercizio per rafforzare i tricipiti, zona critica soprattutto nelle donne.

Assumete la stessa posizione dell’esercizio precedente. Questa volta, però, tenete i palmi delle mani verso l’alto e alzate le braccia all’indietro, fino a quanto riuscite senza avvertire dolore. Questa volta, però, non sarà necessario mantenere la posizione. Anzi, la discesa sarà immediata, una volta raggiunta la massima estensione.

Ripetete questo breve movimento per 15 volte e fate ben 3 serie, rispettando ancora una volta la pausa di almeno 30 secondi tra l’una e l’altra.

Bicipiti

Vediamo ora come tonificare i bicipiti. Un esercizio perfetto anche per gli uomini che può essere reso più intenso utilizzando piccoli pesi oppure oggetti leggeri reperibili in casa (come bottigliette d’acqua da mezzo litro).

Anche questa volta, la posizione delle gambe è la stessa. Le braccia e i palmi, però, vanno distesi frontalmente. Quindi sarà sufficiente sollevare un braccio alla volta, alternandoli, flettendo i gomiti. È molto importante arrivare a una distanza di circa 10 centimetri dalla spalla, senza toccarla.

Questa volta potremo fare 25 movimenti per braccio, limitandoci a 2 ripetizioni.

 

Consigli per tonificare le braccia

Una buona abitudine potrebbe essere quella di dedicarsi a questa sezione di esercizi per le braccia periodicamente, magari 2 o 3 volte la settimana. Potete iniziare evitando sforzi eccessivi per poi aumentare il numero di serie e ripetizioni.

 

Anche il carico potrebbe essere implementato nel tempo. Le prime settimane usate pesi contenuti (mezzo litro, per esempio) ed aumentate progressivamente, senza mai superare il chilo e mezzo. Così vedrete netti miglioramenti e le vostre braccia saranno più toniche e compatte.

 

I benefici del Baobab

I benefici del Baobab in un percoso alimentare

I benefici del Baobab fuori dai confini europei erano già ben noti, ma solo nel luglio 2008 la polpa del frutto di baobab è arrivata a far parte ufficialmente dell’alimentazione del mercato europeo come “Novel Food”.

 

I “Novel Foods” sono quei cibi provenienti da paesi extra-comunitari che necessitano di una valutazione prima di poter essere immessi liberamente sul mercato. Gli studi dei primi anni 2000 hanno confermato, oltre che la massima sicurezza del baobab, anche notevoli effetti benefici per l’organismo.

I principali benefici del Baobab

Le proprietà riconosciute a questa meravigliosa pianta sono: antiossidante – è un coadiuvante delle diete dimagranti – disintossicante epatico con proprietà epatoprotettive – antinfiammatorio e una potentissima azione di sostegno e ricostituente

 

Come si utilizza il baobab

 

Le parti di baobab più utilizzate sono la polpa del frutto e le fogli. Le popolazioni dei luoghi dove il baobab è presente se ne nutrono in modi diversi, anche i semi sono utilizzabili per l’alimentazione e in cucina.

La polpa del frutto si disidrata naturalmente dopo la maturazione e viene ridotta in polvere. Quest’ultima è il formato di questo rimedio naturale che possiamo trovare più facilmente in vendita.

 

Una pianta ricca di fibre alimentari 

Il baobab può ridurre il protrarsi della stitichezza, aumentando la massa fecale, stimolando la peristalsi ed inducendo un senso di sazietà. Uno studio della Nutrition and Health ha infatti dimostrato che l’utilizzo del baobab è utile per ridurre la fame, con possibili effetti positivi sul equilibrio del peso.

Il Baobab è famoso per il suo straordinario potere antiossidante, tra i più elevati presenti in natura. La polpa del Baobab è ricchissima di vitamine, in particolare di vitamina C, la cui presenza può arrivare fino a 300mg ogni 100g di prodotto (circa sette volte quella contenuta nelle arance!). La vitamina C possiede il più alto potere antiossidante fino ad ora conosciuto e, elemento da non trascurare, quella contenuta negli alimenti naturali viene assimilata decisamente meglio di quella delle formulazioni sintetiche.

Inoltre entrambi i componenti permettono una disintossicazione dell’organismo, attivando i processi di smaltimento delle tossine.

 

 Miglioramento della risposta glicemica

 

Uno studio della Nutrition research del 2013 ha evidenziato inoltre un miglioramento della risposta glicemica a seguito del consumo di Adansonia Digitata L. Questo effetto è attribuibile al contenuto di polifenoli presente nel frutto del baobab.

 

Il Ministero della Salute attribuisce ad alcune parti di questa pianta (corteccia, foglie, frutti, radici, semi) una ‘’azione di sostegno e ricostituente’’, ‘’contrasto dei disturbi del ciclo mestruale’’ e ‘’regolazione motilità’’.

La grande tradizione e l’utilizzo di lunga data di questa pianta, ne fanno un rimedio conosciutissimo e per questo sicuro. Date le sue proprietà cicatrizzanti è comunque una pianta da sconsigliare in caso di assunzione di anticoagulanti. 

L’importanza di baobab in un percorso alimentare:

 

Tra le proprietà riconosciute a questa pianta, vi sono inoltre una serie di benefici che ne rendono utile l’utilizzo in un percorso alimentare. Ad esempio: 

  • Benefici per la motilità intestinale ed il sostegno al metabolismo sono indispensabili nel momento in cui la modifica delle abitudini alimentari necessitasse di qualche tempo di adattamento.
  • Protezione e depurazione del fegato è utile per sostenere l’eliminazione delle tossine che può ‘’ingolfare’’ gli organi deputati alla detossificazione.
  • È un frutto energizzante, questa caratteristica è fondamentale durante un percorso alimentare perché permette di affrontare con maggiore energia e buona disposizione le nuove abitudini alimentari.
ACHILLEA LA PIANTA DI APRILE

Achillea: Un cerotto della natura

Se vi state chiedendo perché includere Achillea millefolium, in un percorso alimentare, dobbiamo partire dalle origini, a Castore Durante per l’esattezza, medico e cittadino romano del 1500.

 

Il rimedio di Achille 

Il nome deriva proprio da Achille, in quanto il racconto vuole che l’eroe impiegò la pianta durante l’assedio di Troia per curare le sue ferite. Fu poi Castore Durante, medico romano del 1500 che realizzò una grandissima raccolta di piante medicinali descrivendone aspetto e proprietà chiamato ‘’Herbario Nuovo’’, a descriverne le doti, definendola come un vero e proprio cerotto naturale, in grado di lenire e riparare i tessuti.

 

 Achillea millefoglie e mille proprietà

 

Il Ministero della Salute attribuisce ad alcune parti di questa pianta (capitula e foglie) una ‘’funzione digestiva’’‘’contrasto dei disturbi del ciclo mestruale’’ ‘’regolazione motilità’’, inoltre attribuisce al solo olio essenziale anche una ‘’funzione epatica’’ e ‘’benessere di naso e gola’’.

La grande tradizione e l’utilizzo di lunga data di questa pianta, ne fanno un rimedio conosciutissimo e per questo sicuro. Date le sue proprietà cicatrizzanti è comunque una pianta da sconsigliare in caso di assunzione di anticoagulanti. 

 

Tra i principi attivi responsabili degli effetti positivi di Achillea millefolium troviamo sicuramente l’olio essenziale ricco di cariofillene, flavonoidi, acidi organici, tannini idrolizzabili e cumarine

 

L’importanza di Achillea in un percorso alimentare:

Tra le proprietà di Achillea millefolium è importante ricordare quella come antispasmodico, utile per facilitare i processi digestivi. La sua peculiarità di contrastare la mancanza di appetito e di stimolare la secrezione biliare, rende Achillea un valido aiuto per tutte quelle situazioni in cui l’alimentazione abitudinaria subisce una variazione.

Ogni cambio di abitudine, infatti, prevede un periodo di adattamento che varia da persona a persona.

 

Questo adattamento si può riflettere in qualche piccolo disordine digestivo, per il quale l’aiuto di una pianta polivalente sul sistema digerente come Achillea millefolium può rivelarsi utile.

PIANTA DI MARZO. Cardo Mariano

Il cardo Mariano. Il fratello minore del carciofo

Cynara Cardunculus, è il Cardo Mariano. Il nome latino Cynara lo inserisce nella stessa famiglia, Asteraceae, e nello stesso genere, appunto, Cynara, del carciofo. Potremmo definirlo il suo fratello minore, in quanto meno noto del carciofo, ma non meno importante!

Scopriamo le sue preziose virtù.

Il Cardo Mariano una pianta Mediterranea

Il Cardo cresce molto bene all’ambiente del bacino mediterraneo, rispetto al carciofo viene raccolto nei periodi post-invernali, in quanto sono migliori le sue proprietà organolettiche. Viene anche chiamato per questo il ‘’cugino Nordico del carciofo’’, per la sua migliore attitudine al freddo.

Tra lee varietà italiane più note, nel pieno rispetto del microclima geografico, sono il “gobbo di Monferrato” (coltivato al buio e sotterrato), il cardo alato, il cardo triste, con le cime fiorite di un rosso intenso, il cardo di Bologna, privo di spine e di dimensioni medie, il cardo di Chieri, diffuso in Piemonte, con poche spine e facile da conservare.

 La riscoperta in cucina del Cardo Mariano

Il Cardo non è una pianta amaro, e la pulizia segue fedelmente i passaggi necessari utili nella pulizia del carciofo: acqua con un poco di limone per non annerire la pianta, eliminazione delle coste esterne fibrose. Il vantaggio è che questa pianta non presenta spine.

Si presta benissimo per cotture al vapore, cotture al forno, ed impanature di ogni genere.

 

 I benefici del Cardo:

Il Ministero della Salute italiano attribuisce un buon numero di effetti fisiologici a questa pianta, in particolare alle sue foglie: funzione digestiva e funzione epatica, drenaggio dei liquidi corporei, funzionalità delle vie urinarie e funzionalità articolare. Gli effetti sembrano dovuti ai composti fenolici di cui questa pianta è ricca.

L’acido clorogenico è stato rilevato come il principale composto fenolico seguito dalla già nota cinarina e luteolina.

Alcuni studi evidenziano la capacità dei composti fenolici di contrastare l’insorgenza di ROS, i pericolosi radicali liberi dell’ossigeno, principali fattori di invecchiamento.

Questa capacità potrebbe fare del cardo un’ottima pianta antiossidante. Gli antiossidanti sono molto indicati soprattutto in periodi di stress, quando l’alimentazione non è corretta.

 

L’utilizzo del Cardo Mariano nei percorsi alimentari

 

Stando alle indicazione fornite dal Ministero della Salute, in riferimento a funzioni digestive e funzioni epatiche, capiamo l’importanza che questa pianta  può rivestire durante un percorso alimentare.

 

Durante un percorso di alimentazione consapevole, volto alla perdita del peso o al ritrovamento del benessere, il fegato deve aumentare il proprio lavoro per smaltire gli eccessi accumulati.

Anche le funzioni digestive andranno sostenute, in modo da rendere più semplice il lavoro del fegato stesso e dell’intestino.


Inoltre, favorendo il drenaggio dei liquidi corporei può velocizzare l’eliminazione di sostanze nocive.

La natura ci fornisce tutti gli strumenti per vivere una vita sana e in equilibrio, soprattutto il clima Mediterraneo è responsabile della crescita di queste preziose piante come il Cardo.

Inserire nella nostra alimentazione tutte le varietà proposte è una cosa sana, ancora prima che giusta.

Bocconcini di cernia croccante

Bocconcini di Cernia Croccante

I Bocconcini di Cernia Croccante è un piatto gustoso da preparare se stiamo seguendo la terza e quarta faseMetodo 3EMME.

La cernia è un pesce molto pregiato, con carni compatte e ben digeribili, con un profilo lipidico molto interessante, è ricca infatti di acidi grassi omega-3, protettivi per il cuore e il sistema cardiocircolatorio in genere.  Scegliere la cernia in pescheria è semplicissimo, la prima regola sono le dimensioni, sempre meglio preferire una cernia di piccole dimensioni, attenzione alla colorazione che deve essere viva, le carni sode e compatte e il profumo deve essere delicato e marino.

 

In quale fase del metodo 3EMME si può cucinare questa ricetta?

Fase 3

Fase 4

 

Caratteristiche nutrizionali della ricetta Bocconcini di Cernia Croccante:

  • Pochi carboidrati
  • Senza lattosio
  • Senza zucchero

 

       Ingredienti:

Cernia piccola

Pane grattugiato

Farina di mais

Sale

Pepe

Curcuma

Olio

 

     Procedimento:

  1. Miscelate il pangrattato con la farina di mais, 3 cucchiai di olio evo, la curcuma e il sale e passate i bocconcini di cernia nell’impanatura ottenuta.
  2. Cuocere i bocconcini al forno a 220 °C per circa 10 minuti per lato. Servite i bocconcini spolverando il tutto con il pepe.
  3. Si può servire con qualche erba amara o aromatica (scopri di più sui benefici delle erbe Amare)

 

alimentazione e influenza

Alimentazione e Influenza: perché l’alimentazione può difenderci dai malanni di stagione?

Condurre una vita sana comporta poche semplici regole, ma la differenza può essere sostanziale.

Oltre alla linea perfetta per la prova costume, sapevi che l’alimentazione corretta, il giusto livello di sport e la gestione dei livelli di stress possono difenderci dai malanni di stagione? Vediamo perché: l’influenza stagionale colpisce 5 milioni di italiani ogni anno. Si tratta di un appuntamento ricorrente ad ogni stagione invernale, quello dell’influenza, che costringe a letto milioni di italiani.

Correre ai ripari tramite piante medicinali, infusi e immunomodulanti è sicuramente una buon sostegno per il nostro organismo, ma è possibile difendersi prima di contrarre la classica influenza?

Alimentazione e influenza sono due aspetti più collegati collegati, più di quanto ci immaginiamo. Sembra evidente come una sana alimentazione, l’abitudine di praticare sport anche a bassa intensità e gestire i propri livelli di stress psicofisico possano ridurre la frequenza del problema.

 

 I 3 livelli delle difese immunitarie

 

Pensiamo alle nostre difese immunitarie come 3 livelli:

 

1 – Le barriere fisichepelle, mucose e ph

 

Rappresentano il confine fisico tra il nostro organismo e l’ambiente esterno, mantenere queste barriere al massimo della loro efficienza è il primo passo.

I grassi omega 3, ad esempio, sono utilissimi nel mantenere una pelle in buono stato di salute e contribuiscono alle fisiologiche funzioni della cute. Li possiamo trovare nella frutta secca o nei pesci azzurri di piccola taglia.

Il ph rappresenta un parametro essenziale, per mantenerlo al suo livello di circa 7, è importante preferire cibi alcalinizzanti e concedersi ogni giorno abbondante frutta e verdura anche in centrifughe o estratti, acqua e tisane.

 

2– Le difese aspecifiche  – mediatori di infiammazione

Le difese aspecifiche, come suggerisce la parola, agiscono contro ogni tipologia di insulto che sia un batterio, un virus, una tossina, una ferita o una contusione nella stessa maniera, ovvero con l’infiammazione.

Le difese aspecifiche sono rappresentate infatti da tutte quelle cellule chiamate mediatori di infiammazione, il cui compito è di cercare di arginare il problema ed informare le difese specifiche in modo che possano agire al più presto.

 

3 – Le difese specificheLinfociti B e T

 

Vengono chiamate in causa dalle difese aspecifiche nel momento in cui viene riconosciuto un agente estraneo per il quale sia necessario attivare il sistema immunitario: virus e batteri.

 

Title 2: La comunicazione tra difese aspecifiche e specifiche è fondamentale e deve essere precisa, altrimenti si corre il rischio di causare malattie autoimmuni

 

La malattia autoimmune è una reazione anomala delle difese specifiche nei confronti di agenti di per se innocui. Questo può avvenire se le difese aspecifiche, che dovrebbero riconoscere il nemico e segnalarlo, riconoscono il nemico sbagliato.

 

Alimentazione sana per l’infiammazione controllata.

 

Come è possibile rendere efficiente questo asse di comunicazione tra difese aspecifiche e specifiche?

L’alimentazione sana e la gestione dello stress hanno un effetto particolare, ovvero quello di tenere sotto controllo il livello di infiammazione.

È vero infatti che le difese aspecifiche, i mediatori di infiammazione, sono sempre attivi, si trovano sempre in funzione. Questo meccanismo è del tutto fisiologico, permette al nostro organismo di essere sempre allerta in caso di attacco. Attenzione però! Questo livello di infiammazione deve essere il più basso possibile.

Perché?

Perché se così non fosse, si potrebbe incorrere nel rischio di ipersensibilità, riconoscendo per nemico chi in realtà non lo è.

Controllare questo aspetto permette alle nostre difese immunitarie di essere più efficienti verso i veri patogeni e, dunque, di difenderci al meglio.

 

I Cibi che abbassano l’infiammazione.

 

Olio di oliva EVO

Noci, semi oleosi

Frutta e verdura di stagione

Cereali integrali, legumi

Fibre vegetali

Pesce grasso azzurro e di piccola taglia

La Vera Dieta Mediterranea

Cibi da privilegiare:

Riso integrale, Semi di lino, Orzo fermentato, Portulaca, Curcuma, Zenzero, Frutti di bosco, Borragine, Cipolle, Mele, Uva sultanina, Crocifere, Tè verde, Cioccolato nero, Vitamina D

 La centrale di controllo del sistema immunitario: il microbiota intestinale

 

L’intestino è un organo speciale. Appartiene direttamente ed indirettamente a tutti e 3 i livelli di difesa sopraelencati: è infatti una barriera fisica, perché riceve materiale parzialmente digerito direttamente dall’esterno, partecipa alla difese aspecifica perché la normale flora batterica è associata a astati di infiammazione bassi, viceversa una flora batterica in disbiosi è correlata a stati di alta infiammazione, ed governa in gran parte il nostro sistema immunitario, le difese specifiche.

 

Ritornare alla alimentazione sana è semplice e conveniente. Anche in questo caso il regolare consumo di cibi probiotici, cibi prebiotici e il normale apporto di fibra alimentare contribuiscono a mantenere l’intestino in perfetto equilibrio, denominato eubiosi.